Serpentine presenta «The Delusion» di Danielle Brathwaite-Shirley a Londra

Un videogioco immersivo come mostra: dal 30 settembre 2025 al 18 gennaio 2026 alla Serpentine North

Londra si prepara ad accogliere «The Delusion», la nuova mostra dell’artista e game designer britannica Danielle Brathwaite-Shirley, che aprirà al pubblico dal 30 settembre 2025 al 18 gennaio 2026 alla Serpentine North. Lunedì 29 settembre 2025, dalle ore 8:30 alle 13:00, è in programma un’anteprima stampa con un programma strutturato in più momenti: alle 8:30 spazio dedicato a fotografia e riprese video, alle 9:30 photocall ufficiale, alle 10:00 discorsi di presentazione e, a seguire, dalle 10:45, le interviste con l’artista e il team curatoriale. L’evento si svolgerà presso la Serpentine North, West Carriage Drive, W2 2AR, ed è necessaria la registrazione per partecipare.

Un videogioco come mostra

«The Delusion» debutta con un videogioco inedito pensato per essere vissuto collettivamente. Non si tratta di una semplice installazione, ma di un ambiente interattivo in cui le scelte dei visitatori orientano percorsi ed esiti, chiamando ciascuno a prendere posizione. È una prosecuzione coerente della ricerca della Serpentine sulla cultura digitale e sui formati partecipativi, e valorizza la pratica di Brathwaite-Shirley che intreccia esperienze vissute, finzione e interazione per dare visibilità e forza narrativa a storie e comunità spesso marginalizzate.

Temi e linguaggi

Il progetto mette al centro tre parole chiave: polarizzazione, censura, connessione. L’uso dei game engine non è mero espediente tecnologico, ma una scelta linguistica: l’interfaccia, le regole e la cooperazione tra giocatori diventano materia artistica e strumento di indagine civica. L’obiettivo è attivare un confronto diretto tra i partecipanti, facendo emergere come le piattaforme che abitiamo ogni giorno influenzino identità, memoria e possibilità di dialogo.

Un percorso costruito nel tempo

«The Delusion» consolida un legame già avviato tra l’artista e Serpentine Arts Technologies. Negli ultimi anni, la galleria ha sostenuto fasi di ricerca e sviluppo dedicate a prototipi e progetti ibridi di gaming, tra cui «Your presence alone changes how others breathe» (2022), un esperimento interattivo trasmesso in live streaming e costruito insieme al pubblico. Questo percorso ha preparato il terreno alla produzione del nuovo capitolo espositivo, il più complesso e coinvolgente realizzato finora.

Chi è Danielle Brathwaite-Shirley

Artista e game designer britannica con base tra Londra e Berlino, Brathwaite-Shirley lavora con animazione, suono, performance e sviluppo di videogiochi. La sua pratica usa la finzione come strumento di memoria e rielaborazione, costruendo archivi vivi e partecipati che ridefiniscono il rapporto tra spettatore e opera. Alla Serpentine North, questa visione trova una piattaforma istituzionale e al tempo stesso sperimentale, aperta a una fruizione inclusiva e dialogica.

Perché conta

Nel panorama post-digitale, «The Delusion» rappresenta un caso di studio su come l’arte possa usare la logica del gioco per affrontare nodi sociali pressanti: l’architettura delle piattaforme, i filtri dell’attenzione, la compressione del dissenso. Portare queste domande in una galleria di riferimento come la Serpentine significa offrire a un pubblico ampio la possibilità di sperimentare in prima persona pratiche di ascolto, cooperazione e scelta, rendendo visibili le strutture che, spesso in modo invisibile, orientano il nostro stare insieme.


Chi è Danielle Brathwaite-Shirley

Danielle Brathwaite-Shirley è un’artista e game designer britannica, donna trans, che vive e lavora tra Londra e Berlino. La sua pratica fonde videogiochi, animazione, suono, performance e installazioni interattive, creando mondi digitali in cui il pubblico diventa parte attiva del racconto. La sua identità trans è al centro della sua ricerca artistica e diventa strumento di resistenza e memoria: attraverso il suo lavoro, Brathwaite-Shirley si propone di archiviare e dare voce alle storie delle persone nere e trans, spesso cancellate dalle narrazioni ufficiali.

Come ha dichiarato in diverse interviste, la consapevolezza della sua identità l’ha spinta a utilizzare l’arte come mezzo di indagine personale e collettiva: «Crescere, non sapevo quasi nulla sulla questione queer... quando mi sono riconosciuta come trans, ho iniziato a usare l’arte per elaborare la mia esperienza e creare archivi che ci rendessero visibili». La sua ricerca non si limita a documentare, ma invita a partecipare attivamente: ogni opera si vive, si gioca e si costruisce insieme al pubblico, trasformando lo spettatore in protagonista.

Le sue opere sono state presentate in istituzioni internazionali come Tate Modern, Barbican Centre, Museum of Contemporary Art di Sydney e MOMA di Varsavia, consolidando il suo ruolo tra le voci più innovative della scena artistica contemporanea. Progetti come The Black Trans Archive — un archivio digitale interattivo che raccoglie testimonianze di persone trans nere attraverso il linguaggio del videogame — rappresentano il cuore della sua poetica: non la celebrazione del trauma, ma la costruzione di nuovi spazi di appartenenza, memoria e resistenza.

Con il suo approccio radicale e inclusivo, Danielle Brathwaite-Shirley ridefinisce i confini tra arte, gioco e attivismo. La tecnologia, per lei, non è solo un mezzo espressivo ma un atto politico: ogni videogioco, ogni archivio e ogni esperienza interattiva diventa un invito a vedere, ascoltare e riconoscere comunità che troppo a lungo sono state invisibilizzate.

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