“Lettera ai miei assassini”: la Marsiglia bruciante di René Frégni tra noir e poesia
In un’estate soffocante a Marsiglia, uno scrittore in crisi si ritrova coinvolto in una vicenda criminale dopo la visita di un amico d’infanzia ferito.
Tra indagini, fughe e vecchi legami, Lettera ai miei assassini racconta il confine sottile tra memoria e pericolo.

25 luglio 2025
Lettera ai miei assassini di René Frégni è un romanzo che intreccia le atmosfere torride e sospese di una Marsiglia d’agosto con i tratti di un noir intenso, spietato e sorprendentemente lirico. L’autore, con uno stile evocativo e diretto, costruisce un labirinto narrativo dove il protagonista, uno scrittore in crisi creativa, si ritrova invischiato in una spirale di eventi criminali che lo travolgono, pur senza averli cercati. In bilico tra realtà e finzione, vita quotidiana e mondo della malavita, il racconto diventa una riflessione sull’identità, sull’amicizia e sull’inaspettato potere delle parole. Frégni, seguendo le orme del suo amico e maestro Jean-Claude Izzo, omaggia Marsiglia con uno sguardo lucido e poetico, rendendola più che uno sfondo: una vera protagonista.
Un ingresso senza preavviso nel caos
L’esordio della storia è un colpo secco: l’irruzione improvvisa di Charlie, amico d’infanzia del protagonista e ora ricercato dalla polizia, rompe la stasi creativa e personale dello scrittore Pierre Chopin. Con un corpo ferito e una voce disperata, Charlie porta con sé una cassetta digitale e un numero di telefono da proteggere a ogni costo. In pochi minuti, l’appartamento dell’autore si trasforma in un teatro di fuga e inseguimento, di misteri e pericoli. Frégni orchestra una tensione immediata e tangibile, ma senza rinunciare a una scrittura densa e ironica, che coglie il dramma mentre lo osserva con distacco poetico. La storia si tinge di noir fin dalle prime pagine, ma senza mai cadere nei cliché del genere.
L’amicizia che lega e condanna
Frégni esplora con grande sensibilità i legami profondi che resistono al tempo, anche quando si deformano. Il legame tra Pierre e Charlie è al centro del romanzo: un rapporto carico di memoria, complicità e debiti non chiusi, che va oltre la moralità e la legge. L’infanzia condivisa, le strade del quartiere, i pomeriggi attorno al calcio-balilla: ricordi che tornano prepotenti quando il passato criminale di Charlie bussa letteralmente alla porta. L’autore racconta quanto sia sottile la linea che separa la vita rispettabile da quella dannata, e come a volte non sia una scelta, ma una fedeltà affettiva a segnare il destino.
Una città che respira e soffoca
Marsiglia, in questo romanzo, è molto più di una cornice: è una città viva, feroce e sensuale, che pulsa sotto il sole implacabile di agosto. Frégni la dipinge con un amore viscerale, capace di coglierne la bellezza struggente e il degrado violento, i silenzi dei vicoli e il clangore delle pistole. La città è lo specchio perfetto della dualità interiore del protagonista, che si muove tra desiderio di isolamento e richiamo alla vita vera. Le sue strade raccontano le mille identità di chi le abita: dall’intellettuale solitario al delinquente inseguito, tutti si muovono in un territorio che cambia volto a ogni incrocio. Il romanzo, così, diventa anche un inno malinconico a un luogo che è insieme patria, trappola e sogno.
Federica Chimenti
Scheda libro
Autore: René Frégni
Traduttore: A. Maestrini
Editore: Meridiano Zero
Data di pubblicazione: 23 marzo 2006
Lingua: Italiano
Edizione: Copertina flessibile
Pagine: 185
25 luglio 2025