"Finzioni" di Borges: il labirinto delle idee che riscrive la realtà
In Finzioni, Borges costruisce un universo di racconti che si presentano come saggi, enciclopedie e indagini filosofiche, in cui la finzione diventa strumento per interrogare la realtà. In Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, un mondo inventato con rigore enciclopedico inizia a sovrapporsi al nostro, mostrando il potere destabilizzante delle idee.

28 luglio 2025
Finzioni (1944), il celebre libro di racconti di Jorge Luis Borges, è un'opera che sfida le definizioni e i generi letterari. Si presenta come un’enciclopedia immaginaria che raccoglie narrazioni che si travestono da saggi, detective story, trattati filosofici e parabole metafisiche. Pubblicato in Italia per la prima volta nel 1955 nella traduzione di Franco Lucentini, il libro ha sconvolto il panorama letterario europeo con il suo stile erudito, ellittico, profondamente originale. In questa nuova edizione, aggiornata alle varianti della seconda edizione del 1956, troviamo racconti come Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, Pierre Menard, autore del Don Chisciotte, La biblioteca di Babele, Il giardino dai sentieri che si biforcano e molti altri: narrazioni che mescolano invenzione e critica, speculazione e sogno.
Un'enciclopedia dentro un'altra enciclopedia
Il racconto Tlön, Uqbar, Orbis Tertius si apre con una scena apparentemente quotidiana: Borges e Bioy Casares stanno discutendo di letteratura nella quiete domestica, quando una voce enigmatica, quella su “Uqbar”, compare misteriosamente in un’enciclopedia. Inizia così un’indagine che li porterà a scoprire Tlön, un pianeta inventato con una tale ricchezza di dettagli da sembrare reale. Un manoscritto trovato per caso, una lingua sconosciuta, concetti filosofici mai sentiti, un cosmo interamente idealista: tutto contribuisce a creare un universo fittizio ma coerente. Tlön appare come una finzione letteraria che finisce per infiltrarsi nel mondo reale, a cominciare dai libri e dalle biblioteche. Il lettore si trova a percorrere un labirinto di specchi, testi e idee che non smette mai di moltiplicarsi.
Un mondo dove il pensiero crea la realtà
Uno degli aspetti più affascinanti del racconto è il funzionamento dell’universo di Tlön, costruito attorno a una logica mentale diversa dalla nostra. La lingua non conosce i sostantivi, e quindi nemmeno gli oggetti: tutto è azione, processo, evocazione. La realtà non è che un insieme di stati mentali successivi, senza alcuna durata spaziale. Questo strano linguaggio influenza non solo la percezione ma la stessa possibilità di esistenza del mondo. La filosofia, la scienza e perfino la letteratura di Tlön sono tutte forme di psicologia applicata, un modo per rappresentare i pensieri, i sogni e le percezioni come se fossero l’unica vera sostanza del cosmo. In questo scenario, anche il tempo è messo in discussione: esistono scuole che negano il passato, altre che lo considerano già tutto compiuto, altre ancora che lo vedono come un'allucinazione necessaria per ordinare la coscienza.
Il contagio dell’invenzione: quando la finzione diventa verità
Il cuore del racconto è la vertigine causata dalla finzione che supera il suo stesso statuto. Tlön, creato da una società segreta di intellettuali e scienziati, diventa sempre più plausibile, i suoi oggetti cominciano a emergere nel mondo reale, le sue idee influenzano le menti. L’enciclopedia del pianeta immaginario finisce per sostituire quella del nostro mondo. L’invenzione si trasforma in una forza che modifica la realtà, proprio come una profezia che si autoavvera. Borges ci mostra così il potere della narrazione, non come strumento di evasione, ma come dispositivo capace di contaminare il reale, di riscrivere la storia, di insinuarsi nel presente con la potenza di ciò che abbiamo già inconsciamente sognato.
Federica Chimenti
Scheda libro
Titolo: Finzioni
Autore: Jorge Luis Borges
Traduttore: Franco Lucentini
Casa editrice: Einaudi
Edizione: 2ª edizione
Data di pubblicazione: 4 aprile 2005
Lingua: Italiano
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 154
28 luglio 2025