"Figlio di Hamas": il viaggio sconvolgente di Mosab Hassan Yousef tra militanza, spionaggio e fede

L’autobiografia Figlio di Hamas racconta la straordinaria trasformazione di Mosab Hassan Yousef, da erede del fondatore di Hamas a collaboratore dei servizi segreti israeliani e cristiano convertito. Attraverso la sua vicenda personale, il libro svela retroscena inediti del conflitto mediorientale e riflette sul valore della coscienza, del coraggio e della pace.

“Figlio di Hamas” è un’autobiografia intensa e coraggiosa che racconta la storia vera di Mosab Hassan Yousef, primogenito del fondatore del movimento islamista Hamas. Nato e cresciuto all’interno dell’organizzazione, Yousef compie una svolta radicale passando da aspirante leader del jihad a collaboratore dei servizi segreti israeliani, lo Shin Bet, e infine a convertito al cristianesimo. Il libro unisce confessione personale, cronaca politica e riflessione spirituale, offrendo una prospettiva unica e scomoda su uno dei conflitti più complessi e duraturi della storia contemporanea.

Un inizio drammatico tra le mani del nemico
La narrazione prende il via nel 1996, quando Mosab viene arrestato dall’esercito israeliano mentre guida nei pressi di Ramallah. L’episodio viene descritto in modo vivido e realistico, mostrando la brutalità dell’intervento militare e l’immediata vulnerabilità di un giovane di appena diciotto anni. Questo momento segna l’inizio di una spirale di eventi che porteranno Mosab non solo dentro le carceri israeliane, ma anche dentro se stesso, nel cuore di un conflitto identitario, ideologico e religioso che lo metterà in rotta di collisione con la propria famiglia e cultura.

La fedeltà, l’onore e il prezzo del dissenso
Attraverso la sua storia personale, Yousef apre uno squarcio su ciò che significa crescere in una società dove l’eroismo è spesso misurato in sangue e martirio. L’autore mette a nudo il peso del cognome che porta, il senso di colpa nei confronti del padre e della comunità, e la solitudine del dissidente. Nonostante venga etichettato come traditore, Mosab rivendica la scelta di salvare vite umane, offrendo un’altra definizione di coraggio: quella che passa per la coscienza, non per l’arma. Il suo percorso lo porta a rompere il patto di silenzio su Hamas e a collaborare con Israele non per vendetta, ma per convinzione etica e umanitaria.

Spiritualità e conflitto identitario
Al centro del libro si trova una ricerca profonda di significato in un contesto segnato dall’odio e dalla vendetta. La conversione al cristianesimo non è solo un gesto religioso, ma una frattura esistenziale: da figlio dell’Islam a seguace di Cristo, Mosab intraprende un cammino doloroso che lo porta a rivedere ogni certezza ricevuta. Il libro non propone facili soluzioni, ma solleva interrogativi cruciali sulla possibilità del perdono, sulla natura dell’amore per il nemico e sul prezzo personale della verità. La sua voce, seppur minoritaria, si propone come un ponte – fragile ma autentico – tra due mondi che si guardano da decenni attraverso un mirino.

Federica Chimenti

Scheda libro
Titolo: Figlio di Hamas. Dall'Intifada ai servizi segreti israeliani
Autori: Mosab H. Yousef, Ron Brackin
Traduttore: Laura Pacciarella
Editore: Gremese Editore
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2011
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 271
Lingua: Italiano

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