Torino, due anime dell’arte: la leggerezza dell’acquerello e la ribellione di Basquiat
Un doppio vernissage nei Con/Temporary Spaces trasforma il primo weekend di settembre in un viaggio tra intimità e energia, tra trasparenze e segni viscerali

03 settembre 2025
C’è chi racconta l’anima con un velo di colore leggero come il respiro, e chi urla la propria identità con segni potenti e irregolari. Torino, per un intero weekend, offre entrambe le possibilità. Il 5 e il 6 settembre i Con/Temporary Spaces della città aprono le loro porte a due mostre dal carattere opposto eppure complementare, capaci di tracciare un percorso in cui delicatezza e ribellione diventano due facce della stessa passione: l’arte.
Il sussurro dell’acquerello
Venerdì 5 settembre, alle 17:30, in Via Mazzini 33, debutta “Acquerello”, una mostra che sembra parlare a bassa voce, affidandosi alla trasparenza dei pigmenti e alla loro capacità di lasciare intravedere emozioni profonde. Ogni pennellata diventa atmosfera, ogni sfumatura un pensiero sospeso tra luce e ombra. Qui l’arte non invade, ma accarezza, invitando lo spettatore a rallentare e a perdersi nella fragilità di un gesto che si fa esperienza visiva.
L’energia viscerale di Basquiat
Il giorno dopo, sabato 6 settembre alle 17:30, lo scenario cambia. In Via Santa Teresa 10/d prende vita “Omaggio a Basquiat”, un tributo che non copia, ma dialoga con lo spirito irrequieto del genio newyorkese. Qui i segni si sovrappongono, i colori esplodono, le parole diventano materia pittorica. È un percorso che parla di protesta e di libertà, di identità e fragilità trasformate in forza creativa. Un’immersione in quell’arte urbana che continua a scuotere coscienze e a generare bellezza.
Un weekend da vivere
Due linguaggi, due mondi, due spazi diversi, un unico invito: lasciarsi guidare dalle emozioni. Chi visiterà entrambe le mostre, aperte fino all’11 e al 12 settembre (dalle 15:30 alle 19:30, esclusa la domenica), potrà attraversare un fine settimana speciale, sospeso tra la poesia dell’acquerello e l’energia indomabile di Basquiat. Torino diventa così palcoscenico di un doppio viaggio: intimo e corale, silenzioso e urlato, ma sempre profondamente umano.
03 settembre 2025