Milano, alla Galleria Bottegantica la mostra "Boccioni e i Baer. Una memoria ritrovata"

Dal 3 al 30 ottobre un percorso tra opere inedite e vicende familiari che hanno segnato la storia del futurismo e dell’Italia del Novecento

Umberto Boccioni, Il lago, 1916 olio su tela

Umberto Boccioni, Il lago, 1916 olio su tela

La Galleria Bottegantica di Milano dedica a Umberto Boccioni una nuova esposizione dal titolo Boccioni e i Baer. Una memoria ritrovata, in programma dal 3 al 30 ottobre in via Manzoni 45. La mostra rende omaggio a uno dei grandi protagonisti del futurismo e approfondisce la storia della famiglia milanese Baer, che ebbe un ruolo decisivo nella fortuna internazionale dell’artista.

Il progetto prende avvio dal ritrovamento di quattro disegni inediti provenienti dalla collezione Baer, nucleo che consente di ricostruire una vicenda collezionistica di straordinaria importanza e di riportare alla luce una pagina di storia intrecciata all’arte e alla politica del primo Novecento.

I Baer, imprenditori di successo nel settore della moda, entrarono in contatto con Boccioni attraverso gli ambienti culturali di Margherita Sarfatti. La moglie di Samuele Baer, Betty, fu ritratta dall’artista nel 1909 insieme alla figlia Nora, e da quel momento la famiglia divenne uno dei principali sostenitori del pittore. Boccioni stesso definì Vico Baer, cugino di Samuele, “l’unico amico che mi rimane”, riconoscendone il ruolo di collezionista, mecenate e confidente.

La collezione Baer, che nel 1933 prestò al Castello Sforzesco ben 38 opere per la grande retrospettiva postuma, si disperse negli anni a causa delle persecuzioni razziali e della diaspora della famiglia. Molti pezzi furono donati a istituzioni prestigiose come il MoMA di New York e la Pinacoteca di Brera, che ricevette l’Autoritratto del 1908.

Accanto ai disegni riemersi dalla collezione privata, la mostra propone opere legate a capolavori come La città sale e un inedito disegno di una testa futurista, oltre a lavori come il Ritratto dello scultore Riccardo Ripamonti. L’esposizione ricostruisce così una stagione fondamentale per l’arte di Boccioni e per il collezionismo d’avanguardia di inizio secolo.

La rassegna è accompagnata da un volume a cura di Niccolò D’Agati, con un testo di Ester Coen, che raccoglie documenti e materiali d’epoca, ricostruendo per la prima volta la collezione dei Baer e presentando opere ritenute disperse, tra cui il Ritratto di Vico Baer e l’inedito Ritratto di Gemma Baer.

Con Boccioni e i Baer. Una memoria ritrovata, Bottegantica non solo celebra un maestro del futurismo, ma restituisce al pubblico una storia familiare segnata da arte, amicizia, persecuzioni e resilienza, intrecciando memoria privata e memoria collettiva.
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