Leonardo “parlante”: le parole segrete del genio rinascimentale tornano a vivere a Milano

Installazioni, sculture e affissioni urbane: Sabrina D’Alessandro ridà voce al lessico nascosto nel Codice Trivulziano

Il Castello Sforzesco e la città di Milano diventano il palcoscenico di Leonardo Parlante, la nuova mostra di Sabrina D’Alessandro dedicata a un aspetto sorprendente e poco noto del genio vinciano: la sua passione per le parole. Durante gli anni trascorsi a Milano, Leonardo raccolse infatti circa ottomila vocaboli in lunghe liste confluite nel Codice Trivulziano 2162, oggi custodito presso l’Archivio Storico Civico e la Biblioteca Trivulziana. A partire da questa straordinaria “miniera linguistica”, l’artista riporta alla luce parole rare, dimenticate o insolite, trasformandole in opere che mescolano ricerca lessicografica e arte visiva.

Il progetto, sviluppato nell’ambito di URPS – Ufficio Resurrezione Parole Smarrite, ricostruisce l’universo linguistico di Leonardo attraverso installazioni e affissioni che restituiscono al pubblico termini come merore, vivore, salvatico, plenitudine: vocaboli che il maestro riteneva degni di essere ricordati, e che la mostra riporta nel presente rendendoli “parlanti” e nuovamente parte dell’immaginario collettivo.

Al Castello Sforzesco prendono forma vere e proprie parole-scultura. Nel Cortile delle Armi trova spazio Salvatica, grande opera in terracotta che gioca sul doppio significato della parola annotata da Leonardo: da “selvatico” a “ciò che si salva”. La scultura custodisce al suo interno altri termini provenienti dal Codice Trivulziano, disposti in coppie che richiamano qualità, contrasti e fragilità umane, in un dialogo diretto con le riflessioni etiche del genio rinascimentale.

Nella Corte Ducale, invece, due installazioni si fronteggiano simbolicamente. Vanagroria, in acciaio lucido, è una figura diafana fatta di riflessi e illusioni; Purità, realizzata in terracotta, richiama un passo leonardiano sugli elefanti che si immergono nell’acqua per purificarsi. Le due opere formano un percorso che alterna vanità ed essenzialità, leggerezza ed equilibrio morale.

Parallelamente, Milano diventa una grande esposizione diffusa: attraverso il sistema di affissioni comunali, D’Alessandro costruisce itinerari urbani in cui ogni parola è affiancata da citazioni tratte da altri manoscritti leonardiani. Infallante, per esempio, rinasce accanto alla frase “Raro cade chi ben cammina”, mentre plenitudine si lega a un frammento poetico che evoca la compiutezza dell’amore e dell’esperienza. Il risultato è un vero e proprio testo visivo a cielo aperto, che invita a riscoprire la lingua e a riflettere sul valore della conoscenza.

La mostra nasce da una ricerca filologica approfondita, condotta dall’artista a partire dal Codice Trivulziano e dai lessici ricorrenti nell’opera leonardiana. Nel 2024 il progetto ha vinto il bando AAA – Atelier Aperti per Artista della Casa degli Artisti di Milano, dove D’Alessandro ha svolto una residenza dedicata alla produzione delle opere. L’interesse internazionale non si è fatto attendere: il MUNAF – Museo Nazionale di Fotografia ha acquisito la serie Fotopiuvoli Trivulziani e ospita l’artista nella mostra Scrittura Obliqua fino al 2026. A ottobre, Leonardo Parlante approderà anche a Oslo, in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.

Ideata e curata da Sabrina D’Alessandro, la mostra è realizzata in collaborazione con Casa degli Artisti e coordinata da Lorenzo Vatalaro, con il sostegno di Fondazione Cariplo. Le installazioni al Castello Sforzesco sono state prodotte grazie al supporto di Palazzi Cieloterra e Ferrodesign Milano. Un percorso che unisce arte, linguaggio e memoria, restituendo a Milano il suo legame più intimo e creativo con il pensiero di Leonardo.
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