“Abili in amore”, al Martinitt una commedia che rompe i tabù sulla sessualità e la disabilità

Dal 27 al 30 novembre a Milano va in scena la storia di Dora, un racconto ironico e intenso sulla libertà di desiderare

Crediti Ph.Claudia Rolando

Dal 27 al 30 novembre il Cinema Teatro Martinitt di via Pitteri 58 a Milano porta in scena Abili in amore, la nuova commedia scritta da Vita Rosati e Gabriele Granito che affronta con coraggio un tema ancora circondato da pregiudizi: la sessualità delle persone con disabilità. Uno spettacolo che unisce ironia, profondità e una vena di cinismo, per restituire allo spettatore un ritratto umano e complesso, lontano da pietismi e stereotipi.

Protagonista della storia è Dora, quarantenne affetta da una malattia degenerativa che vive le sue crescenti limitazioni fisiche con lucidità e sarcasmo. Brillante, laureata in Scienze Politiche, impegnata nel mondo universitario sui temi dei diritti delle donne, Dora conduce una vita ricca di relazioni e stimoli. Ma dietro l’immagine della donna forte e indipendente si nasconde una solitudine profonda e un desiderio mai davvero espresso: quello di essere guardata, desiderata, scelta.

Al suo fianco c’è Sophia, la badante bulgara che la accompagna con ironia e dolcezza, mentre il rapporto con la sorella Marilena rimane segnato da tensioni irrisolte. Una sera, spinta dalla curiosità e dal bisogno di contatto, Dora decide di iscriversi a una app di incontri. Lì conosce Lupo70, con cui nasce un legame virtuale intenso e sorprendentemente complice. Ma il passo dell’incontro reale si rivela più difficile del previsto: Dora teme il giudizio dell’uomo e si nasconde dietro scuse e reticenze.

Il percorso cambia direzione quando si affida a Jonathan, amico sincero e presenza fondamentale nella sua vita. Con lui affronta la sua prima esperienza fisica, trasformando un legame di amicizia in un rapporto intimo, fragile e profondamente autentico. Jonathan riesce a scalfire l’armatura di ironia con cui Dora protegge le proprie insicurezze, aiutandola a riscoprire la sua femminilità e a riconoscersi come donna oltre la malattia. Sarà lui, alla fine, a incoraggiarla ad affrontare l’appuntamento con Lupo70, in un gesto che suggella la forza del loro legame.

Tra battute taglienti, momenti di rabbia, improvvise tenerezze e desideri trattenuti, Abili in amore mette in scena il viaggio emotivo di una donna che rivendica il diritto di amare ed essere amata. Una commedia che non parla “di disabilità”, ma di libertà: libertà di scegliere, di desiderare, di mostrarsi per ciò che si è, anche quando il corpo diventa un confine.

Con una scrittura che alterna leggerezza e poesia, lo spettacolo invita il pubblico a guardare alla disabilità senza filtri e senza retorica, come parte autentica dell’esperienza umana. Un’occasione per riflettere, emozionarsi e sorridere, grazie a una protagonista indimenticabile e a una storia che sa toccare con delicatezza verità spesso taciute.
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