“Il buon Gesù e il cattivo Cristo”: la doppia verità dietro il mito del Salvatore
Philip Pullman, con Il buon Gesù e il cattivo Cristo, riscrive in chiave originale e provocatoria la storia evangelica, immaginando due fratelli al posto di un solo Cristo. Un racconto che mette in discussione la nascita della fede istituzionale, contrapponendo autenticità e costruzione del potere.

10 luglio 2025
Con Il buon Gesù e il cattivo Cristo, Philip Pullman si immerge di nuovo nelle acque tormentate della narrazione religiosa, offrendo una versione evocativa e tutt’altro che scontata delle radici del Cristianesimo. L’autore adotta uno stile sobrio e biblico, ricco di echi e simboli evangelici, ma spiazza il lettore destrutturando la figura unica di Cristo in due fratelli distinti, che incarnano due modi diversi di intendere verità e fede.
Un esordio sorprendente e un intreccio gemellare
Fin dalle prime pagine, la narrazione sorprende con l’introduzione di due gemelli, Gesù e Cristo, nati a Betlemme in circostanze cariche di miracoloso e ambiguo. Pullman ricostruisce la nascita sfruttando tutti i topoi biblici — la genealogia di Maria, l’annuncio angelico, i pastori, i Magi — ma cola sotto la patina sacra un senso di ambivalenza che suggerisce un’origine complessa e stratificata della vicenda evangelica.
Verità spontanea contro costruzione ideologica
La tensione centrale del romanzo nasce dalla contrapposizione tra due concezioni della fede: quella pura e spontanea di Gesù, che predica senza secondi fini, e quella strutturale e politica di Cristo, che punta a dar vita a un’istituzione religiosa. Pullman suggerisce che la nascita della Chiesa non sia stata solo un fatto spirituale, ma anche un piano strategico, costruito per garantire la sopravvivenza e il dominio del messaggio.
Libertà interiore e macchina del potere
Il conflitto tra autenticità individuale e potere organizzato è il cuore pulsante del libro. Gesù incarna la libertà dell’esperienza diretta del divino, mentre Cristo si fa portavoce di un progetto collettivo, pronto a sacrificare verità e spontaneità per la stabilità. Pullman non giudica né demonizza, ma invita il lettore a riflettere: quanto del Cristianesimo che conosciamo è davvero una storia sacra vissuta, e quanto è invece una narrazione costruita per durare?
Federica Chimenti
Leggi la recensione integrale
Aderisci al Gruppo Facebook Pubblico del Club Milanese della Cultura
Leggi la recensione integrale
Aderisci al Gruppo Facebook Pubblico del Club Milanese della Cultura
Scheda libro
Titolo: Il buon Gesù e il cattivo Cristo
Autore: Philip Pullman
Traduttore: Maurizio Bartocci
Editore: Ponte alle Grazie
Data di pubblicazione: 2 settembre 2010
Edizione: Copertina rigida
Lingua: Italiano
Pagine: 170
10 luglio 2025