"I Luoghi Infedeli": quando il passato non ti lascia andare
"I Luoghi Infedeli" di Tana French racconta la storia di Frank Mackey, un poliziotto sotto copertura costretto a confrontarsi con un passato doloroso quando una valigia abbandonata riapre vecchie ferite. Tra le strade di Dublino e i segreti di famiglia, la narrazione esplora i legami che non si spezzano e le verità nascoste dietro le menzogne della memoria.

29 agosto 2025
I Luoghi Infedeli (2010), terzo romanzo di Tana French, è un noir psicologico che combina la suspense di un'indagine criminale con la profondità emotiva di una saga familiare. Ambientato nella Dublino più cupa e popolare, il romanzo ruota intorno a Frank Mackey, detective della polizia sotto copertura, che si ritrova a dover fare i conti con un passato mai davvero sepolto. Con una scrittura intensa e penetrante, French esplora le zone grigie dell’animo umano, costruendo una storia tesa e malinconica, dove la verità si cela tra i vicoli degradati e le crepe delle relazioni affettive. Il romanzo si colloca perfettamente nel solco della letteratura crime contemporanea, ma ne supera i limiti, trasformandosi in un racconto di identità, perdita e ritorno.
La notte che ha cambiato tutto
La narrazione prende avvio nella notte del 1983, quando Frank, allora diciannovenne, aspetta invano sotto un lampione la sua ragazza Rosie. I due avevano progettato di fuggire insieme a Londra, lasciandosi alle spalle la miseria del quartiere operaio di Faithful Place. Ma Rosie non si presenta mai, e Frank crede di essere stato abbandonato. Ventidue anni dopo, una valigia dimenticata e un tragico ritrovamento cambiano ogni cosa. Costretto a tornare in un ambiente che aveva giurato di non rivedere, Frank riapre vecchie ferite e inizia una discesa tra segreti soffocati e legami tossici, cercando una verità che forse non vuole davvero conoscere.
Le ferite che la famiglia non smette di infliggere
Uno degli aspetti centrali del romanzo è il conflitto intergenerazionale, incarnato dal rapporto burrascoso tra Frank e la sua famiglia d’origine. Il padre violento, la madre manipolatrice, fratelli e sorelle segnati da un'infanzia ruvida: tutti rappresentano ciò da cui Frank ha cercato di fuggire. Ma la linea che separa chi resta da chi scappa si fa sottile e ambigua, e French scava con abilità nella complessità delle radici familiari, mostrando come l’appartenenza a un luogo o a una storia personale possa rivelarsi una prigione, ma anche un’ossessione impossibile da ignorare.
Il peso della verità e l’inganno di sé
Accanto al contesto familiare, la narrazione si interroga sul concetto di verità e sulle illusioni che costruiamo per sopravvivere. Frank è un uomo abituato a mentire per mestiere, ma nel momento in cui le menzogne riguardano la propria vita, l'equilibrio si spezza. Il passato diventa una zona da esplorare come una scena del crimine: ogni gesto, ogni ricordo, ogni parola detta o taciuta viene riesaminata alla luce di una nuova consapevolezza. In questo modo, Tana French non scrive solo un giallo, ma anche un romanzo sull’identità e sulla difficoltà di guardarsi davvero allo specchio.
Federica Chimenti
Scheda libro
29 agosto 2025