Mantova, la città dei libri: Festivaletteratura e il ricordo di Marzio Tremaglia

Dal 3 al 7 settembre le piazze si trasformano in teatri di parole e incontri. Un premio speciale celebra l’eredità di un visionario che venticinque anni fa intuì la forza della cultura condivisa

Mantova si è svegliata ancora una volta con l’aria vibrante di attesa che solo Festivaletteratura sa portare con sé. Per cinque giorni, fino al 7 settembre, la città dei Gonzaga diventa una capitale internazionale della cultura, un mosaico di voci e idee che si intrecciano tra le piazze, i cortili e i palazzi storici. L’inaugurazione della ventinovesima edizione ha visto la presenza dell’assessore regionale Alessandro Beduschi, portavoce di Regione Lombardia, che ha sottolineato lo spirito unico della manifestazione: «Festivaletteratura è un’occasione per incontrarsi, discutere e condividere pensieri. Un evento che rende vivi i luoghi della città e conferma Mantova come capitale culturale internazionale».

Un premio che guarda al futuro attraverso la memoria

Accanto all’avvio del festival, la giornata ha ospitato un momento intenso: la consegna della prima edizione del Premio Marzio Tremaglia, destinato alla Rete Bibliotecaria Mantovana, una realtà che unisce 76 biblioteche e che vanta il primato dei gruppi di lettura in Italia. Il riconoscimento non è casuale. Tremaglia, a cui il premio è intitolato, venticinque anni fa fu l’assessore regionale che credette in una scommessa allora ardita: portare la letteratura fuori dai libri e dentro le città. La sua visione ha dato vita a un modello che oggi continua a crescere. «Tremaglia è stato un punto di riferimento imprescindibile, capace di unire passione culturale e responsabilità istituzionaleha ricordato Beduschiil suo esempio resta un patrimonio vivo, che oggi trova nuovo respiro nel premio che porta il suo nome».

L’eredità secondo Caruso: dialogo e comunità

Il saluto dell’assessore alla Cultura Francesca Caruso ha aggiunto un ulteriore tassello: «La forza di Festivaletteratura sta nel far dialogare le persone, aprire prospettive e creare relazioni. È l’eredità di Tremaglia, che ebbe il coraggio di immaginare un festival capace di far uscire la letteratura dalle pagine per farla vivere nei luoghi». Caruso ha legato questa visione alla realtà premiata: «La rete bibliotecaria mantovana è la dimostrazione che la cultura, quando si apre alle comunità, continua a generare frutti concreti».

Mantova capitale letteraria

Il cuore del festival, intanto, pulsa tra incontri con autori, letture collettive e riflessioni che trasformano la città in un laboratorio culturale a cielo aperto. E così, tra memoria e futuro, tra piazze piene di lettori e biblioteche animate da gruppi di cittadini, Mantova rinnova il suo ruolo di capitale letteraria: un luogo dove i libri non sono solo da leggere, ma da vivere.
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