“Italia 1943-1945”: a Milano la mostra che racconta la guerra e la rinascita
Dal 12 novembre a Palazzo Moriggia il nuovo capitolo del reportage di Alessio Franconi, patrocinato dalla Commissione Europea
Il cimitero americano di Anzio
12 novembre 2025
Un viaggio nella memoria per comprendere il prezzo della guerra e il valore della pace. È questo il filo conduttore di Italia 1943-1945, la mostra fotografica che inaugura martedì 12 novembre nella Sala Vetri di Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento di Milano. L’esposizione rappresenta l’ultimo capitolo del reportage Si combatteva qui!, progetto pluriennale ideato dal fotografo e scrittore Alessio Franconi e patrocinato dalla Commissione Europea.
Il percorso espositivo accompagna il visitatore attraverso i luoghi che segnarono gli anni più drammatici della Seconda guerra mondiale in Italia: dalle spiagge siciliane dello sbarco alleato fino ai teatri di battaglia dell’Italia centrale, come Monte Cassino, passando per luoghi di memoria e dolore come Marzabotto, Torre Palidoro, Sant’Anna di Stazzema e il Bunker Soratte, da cui partì l’ordine per la strage delle Fosse Ardeatine.
Monte Cassino
Le immagini di Franconi restituiscono il volto di un Paese ferito, ma anche la dignità di chi visse quegli eventi, soldati e civili, italiani e stranieri, spesso giovanissimi. L’autore, che da anni si dedica alla ricerca e alla documentazione dei luoghi della guerra in Europa, invita a riflettere sulle conseguenze dei conflitti e sull’importanza dell’Unione Europea come progetto di pace duraturo.
La mostra, arricchita da nuove opere inedite, giunge alla sua quarantasettesima tappa e sarà visitabile fino al 15 febbraio 2026. In occasione dell’Ottantesimo Anniversario della Liberazione, l’esposizione si accompagna anche a una selezione di documenti e cimeli storici provenienti dai depositi e dagli archivi delle Civiche Raccolte Storiche di Milano, che offrono un ulteriore approfondimento sui luoghi e i temi affrontati dal reportage.
Bunker Soratte
Con Italia 1943-1945, Palazzo Moriggia si conferma così uno spazio di memoria viva, dove la storia diventa occasione di consapevolezza collettiva e di dialogo tra generazioni, ricordando come la pace non sia mai un’eredità scontata, ma una conquista da custodire ogni giorno.
«Quest’ultimo capitolo mi ha portato ad affrontare un periodo del nostro Paese di cui non realizziamo molto bene il vero impatto sulle vite dei nostri nonni – afferma l’autore, Alessio Franconi –. Finché non ci si affaccia sui luoghi dove civili innocenti furono brutalmente uccisi e arsi alle fiamme, non si comprendono appieno le conseguenze di un regime che distrusse l’Italia».
12 novembre 2025
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