Plastic Free Onlus alla conferenza di Ginevra: «Un trattato globale per fermare l’inquinamento, non solo gestirlo» |Video|

L’associazione italiana, unica presente con status ufficiale, chiede limiti vincolanti alla produzione di plastica vergine e il divieto del monouso

Da sinistra: Silvia Pettinicchio (Global Strategy Director), Lorenzo Zitignani (Direttore Generale) e Luca De Gaetano (Fondatore e Presidente) di Plastic Free Onlus

Le dichiarazioni di Luca De Gaetano Presidente e fondatore Ass. Plastic Free Onlus

Ginevra (Svizzera), 6 agosto 2025 – La plastica va fermata alla fonte, non solo raccolta. È questa la posizione forte con cui Plastic Free Onlus si presenta ai negoziati internazionali in corso a Ginevra, in occasione della quinta sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC-5), che si svolge dal 6 al 14 agosto 2025 sotto l’egida dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA). Obiettivo dell’incontro: definire i contenuti del futuro trattato globale giuridicamente vincolante per fermare l’inquinamento da plastica, lungo l’intero ciclo di vita del materiale.

L’associazione italiana, attiva dal 2019 con oltre 260mila volontari in 30 Paesi del mondo, è l’unica realtà del nostro Paese presente con status ufficiale di osservatore riconosciuto dall’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente). A Ginevra, partecipa portando una voce chiara, concreta e determinata: servono obiettivi vincolanti, un tetto globale alla produzione di plastica vergine e il divieto dei prodotti monouso più pericolosi.

Una voce dai territori nei palazzi internazionali

Per Plastic Free, le attuali politiche ambientali non bastano più: occorre intervenire a monte. «Non possiamo continuare a raccogliere nell’ambiente ciò che viene prodotto senza sosta – dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore della Onlus –. Questo trattato non deve solo gestire l’inquinamento: deve fermarlo. E deve farlo con coraggio, con giustizia, e con urgenza».

Secondo l’associazione, senza un tetto globale e vincolante alla produzione di plastica vergine, ogni altra misura risulterà insufficiente. Allo stesso modo, è necessaria una messa al bando internazionale dei prodotti in plastica monouso, che continuano a rappresentare la forma più diffusa e persistente di inquinamento: oggetti progettati per durare pochi minuti, ma che inquinano per secoli.

Salute e disuguaglianze: la plastica è anche un problema sociale

Plastic Free rilancia inoltre il tema della giustizia ambientale, chiedendo che il trattato preveda strumenti concreti per una transizione equa e giusta, capace di ridurre le disuguaglianze e di sostenere le comunità più esposte agli effetti dell’inquinamento e spesso escluse dai processi decisionali.

«La plastica – spiega De Gaetano – è ormai presente ovunque: nel sangue, nei polmoni, nel cervello, perfino nei bambini non ancora nati. Vogliamo davvero un mondo in cui vivere significa ammalarsi?». Per Plastic Free, l’inquinamento da plastica è diventato un’emergenza sanitaria globale oltre che ambientale. Ed è inaccettabile che a pagare il prezzo più alto siano sempre i più vulnerabili.

La presenza italiana a Ginevra: simbolica e concreta

La delegazione di Plastic Free Onlus è composta da Luca De Gaetano, dal direttore generale Lorenzo Zitignani e dalla Global Strategy Director Silvia Pettinicchio, in rappresentanza di una realtà che, dal 2019 a oggi, ha promosso oltre 8.700 eventi di raccolta ambientale, rimosso 4,6 milioni di chili di plastica e rifiuti, e realizzato migliaia di incontri educativi in scuole e comunità locali.

La partecipazione italiana a Ginevra, nell’ambito di questa sessione negoziale dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA), assume un valore strategico e politico: dare voce alla società civile, portando ai tavoli internazionali l’esperienza diretta dei territori e delle associazioni che ogni giorno si confrontano con le conseguenze della crisi ambientale.

L’ultima generazione che può ancora pulire

«Forse non riusciremo mai a ripulire il mondo – conclude De Gaetano –. Ma possiamo smettere di sporcarlo. Il cambiamento parte da chi ha il coraggio di fare. È il momento di scrivere un trattato per cui le generazioni future ci ringrazieranno, e non uno che dovranno riscrivere. Siamo l’ultima generazione che può ancora pulire, non la prima che ha deciso di arrendersi».

Plastic Free chiede un trattato ambizioso, vincolante, globale. E sottolinea che la posta in gioco è altissima: la salute delle persone, la protezione dell’ambiente e la giustizia sociale. I prossimi giorni di confronto a Ginevra saranno decisivi per capire se i governi del mondo saranno all’altezza della sfida.


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