Villa Borghese, l’arte contemporanea incontra la storia con Durham e Sosnowska: nuova inaugurazione per il progetto LAVINIA

Due nuove opere site-specific nella Loggia dei Vini: scultura, poesia e linguaggio tra memoria e trasformazione

La Loggia dei vini a Villa Borghese

La Loggia dei vini a Villa Borghese

La Loggia dei Vini di Villa Borghese torna a vivere grazie all’arte contemporanea. Nell’ambito del progetto LAVINIA, curato da Salvatore Lacagnina e promosso da Roma Capitale con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, sono state inaugurate due nuove installazioni firmate da Jimmie Durham e Monika Sosnowska. Il programma, realizzato da Ghella in parallelo al restauro della seicentesca loggia, prosegue il suo percorso triennale riconnettendo storia, architettura e arte con lo sguardo rivolto al presente.

Nel cuore del loggiato prende forma Jimmie Durham: And Now, So Far In The Future That No One Will Recognize Any Of My Jokes (revisited), un intervento postumo che restituisce la complessità della visione dell’artista scomparso nel 2021. Sculture, oggetti, libri della sua biblioteca selezionati da Maria Thereza Alves, video e poesie tradotte in italiano dialogano con lo spazio della Loggia, offrendo una narrazione stratificata fatta di ironia, riflessione critica e tensione poetica. Una visione che esplora i rapporti tra linguaggio, potere e architettura come strumenti di controllo e rappresentazione.

All’esterno, sulla ringhiera, prende forma Recinzione (2025) di Monika Sosnowska, un’opera scultorea che trasforma un semplice elemento architettonico in un oggetto espressivo. Sosnowska, già presente nella prima fase del progetto con la maniglia del cancello d’ingresso, interviene ancora una volta con materiali da costruzione deformati, alterati, svuotati della loro funzione originaria per indagare il rapporto tra permanenza e mutamento, fra struttura e fragilità.

Anche questa inaugurazione è accompagnata da un gelato stagionale, tradizione che omaggia l’uso originario della Loggia, dove nel Seicento venivano serviti vini e sorbetti: per l’occasione, il gusto scelto è “mango e sesamo nero”, perfetta sintesi di dolcezza e intensità, come l’estate romana.

LAVINIA prende il nome dalla pittrice Lavinia Fontana, tra le prime donne riconosciute dalla storia dell’arte e presente nella collezione della Galleria Borghese. Il progetto si articola in parallelo alle fasi di restauro della Loggia, portato avanti da R.O.M.A. Consorzio con la cura scientifica della Sovrintendenza Capitolina, grazie alla donazione di Ghella.

Le opere di Durham e Sosnowska si uniscono così agli interventi già presenti: le sedute di Gianni Politi, la fontana d’acqua infinita di Piero Golia, la lupa di Enzo Cucchi, l’installazione luminosa di Johanna Grawunder e il sentiero poetico Dante Desire Line Poetry Path di Ross Birrell & David Harding.

LAVINIA è un invito aperto a tutti i visitatori del parco, un modo per riscoprire Villa Borghese attraverso un dialogo tra antico e contemporaneo, arte e architettura, natura e pensiero. Un progetto che ridona vita a luoghi dimenticati e apre nuove prospettive nel cuore della città.
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