Oristano celebra il graffiti writing newyorkese con “HOPE AROUND”
Dal 18 luglio al 25 ottobre al Foro Boario una mostra eccezionale sulla street art delle origini: 40 opere inedite, da Rammellzee a Futura 2000

23 luglio 2025
Una collezione inedita e un racconto visivo che attraversa mezzo secolo di ribellione, identità e trasformazione urbana: si intitola “HOPE AROUND. New York Graffiti” la mostra che, dal 18 luglio al 25 ottobre 2025, porta al Foro Boario di Oristano il meglio del graffiti writing newyorkese degli anni Settanta. L’esposizione, curata da Fabiola Naldi nell’ambito della XXVII edizione del Dromos Festival, offre uno sguardo potente e autentico su una delle forme d’arte più impattanti della seconda metà del Novecento. Quaranta opere su tela – tutte provenienti dalla collezione privata di Pietro Molinas Balata, una delle più complete dedicate all’Old School di New York – raccontano il passaggio epocale dei graffiti da forma di protesta urbana a linguaggio artistico riconosciuto. Insieme, tre scatti firmati da Martha Cooper, Robert Herman e Sophie Bramly immortalano icone come Keith Haring, Jean-Michel Basquiat e Dondi White. «Gli artisti in mostra – spiega Naldi – hanno contribuito in modo determinante alla definizione del graffiti writing come forma d’arte e comunicazione visiva. Hanno portato questa disciplina a un livello espressivo altissimo, ispirando generazioni di artisti in tutto il mondo».
Autenticità e trasformazione
Negli anni ’70, in una New York dura e disillusa, i graffiti rappresentarono un’urgenza creativa, una presa di possesso degli spazi pubblici da parte di ragazzi invisibili. Le metropolitane e i muri diventarono pagine aperte su cui esprimere dissenso, identità e speranza. Ma oggi, a distanza di cinquant’anni, quella stessa energia si interroga sul proprio significato nei contesti museali e mercantili. Cosa resta dell’autenticità di un gesto nato fuori dalle regole quando entra in una galleria? La mostra non dà risposte definitive, ma invita a riflettere. Molti artisti hanno scelto di continuare la propria ricerca su tele e supporti più tradizionali, senza rinunciare alla forza originaria del loro linguaggio. La tensione tra spontaneità e istituzionalizzazione, tra strada e museo, è uno dei fili conduttori della mostra.
Un viaggio nell’epicentro del movimento
Tra le opere esposte figurano autentiche leggende del graffiti writing: Rammellzee, celebrato recentemente al Palais de Tokyo di Parigi; A ONE, uno dei pochi writer presenti alla Biennale di Venezia del 1984; COCO 144 e Phase 2, tra i pionieri dello stile newyorkese; Futura 2000, divenuto un riferimento anche nel design contemporaneo; Crash, Daze, Toxic, Kool Koor, e la Tats Cru, simboli di una continuità creativa che resiste nel tempo. Due opere firmate da Delta 2 ed Ero, realizzate per rendere omaggio alla storica curatrice Francesca Alinovi, scomparsa prematuramente, raccontano lo spirito collaborativo e l’afflato comunitario che animava quei primi anni. Alinovi fu tra le prime a riconoscere il valore culturale del graffiti writing, promuovendolo con la mostra “Arte di frontiera” nel 1984 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Ed è proprio a quella visione che “Hope Around” si ricollega idealmente, celebrando il coraggio e la libertà espressiva di quei “ragazzacci dall’aria sbeffeggiante e gentile”, come li definì lei stessa.
Un ponte tra passato e presente
La mostra di Oristano si pone così come ponte tra la memoria e l’attualità, tra una pratica nata come segno clandestino e un linguaggio oggi riconosciuto a livello globale. Il percorso espositivo, arricchito da materiali storici e opere rare, restituisce un ritratto vivido e appassionante di un movimento che ha saputo evolversi senza perdere la propria natura ribelle. “HOPE AROUND. New York Graffiti” è molto più di un’operazione nostalgica: è un tributo alla forza visiva e sociale di una forma d’arte nata nei sobborghi e cresciuta nei musei, capace ancora oggi di parlare alle nuove generazioni con la stessa urgenza, la stessa poesia urbana, lo stesso bisogno di lasciare un segno.
Ingresso libero, info su www.dromosfestival.it
23 luglio 2025