Cinque spettacoli, cinque volti dell’umanità che resiste. È il filo rosso della nuova rassegna del Teatro Fraschini di Pavia, ospitata al Cinema Teatro Politeama dal 16 ottobre al 19 febbraio, dedicata a chi trasforma il dolore in arte e la marginalità in forza creativa. Come spiega il direttore generale Francesco Nardelli, la rassegna nasce con l’intento di dare voce a chi la storia tende a dimenticare, offrendo al pubblico un viaggio tra fragilità, memoria e resilienza.

Ad aprire il cartellone sarà Mario Perrotta, Premio UBU 2013, che porta in scena la vita tormentata e poetica di Antonio Ligabue, pittore geniale e uomo ai margini. Con una regia che unisce comicità e struggimento, Un Bès racconta la solitudine di un artista escluso, in cerca di un bacio mai ricevuto: simbolo di amore, riconoscimento e umanità negata.

Nel secondo appuntamento, Claudio Casadio interpreta un uomo internato in manicomio, protagonista di una storia sospesa tra follia e lucidità. Scritto da Francesco Niccolini, L’Oreste esplora il confine tra dolore, memoria e immaginazione, con l’ausilio delle suggestive animazioni di Imaginarium Creative Studio. Premiato come Miglior Attore al Franco Enriquez 2023, Casadio restituisce la dignità e la poesia nascosta nella fragilità mentale.

Il terzo spettacolo è un omaggio alla grande pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi, simbolo di riscatto e libertà artistica. La Compagnia Piccolo Canto, con la regia di Andrea Chiodi, costruisce un intreccio di voci, suoni e canti polifonici che evocano la forza creativa e la sofferenza dell’artista. Un racconto corale di luce e ombra, in cui la voce femminile diventa strumento di memoria e di rinascita.

Tre donne, tre destini, un’unica umanità. Agnese Fallongo e Tiziano Caputo danno vita a una galleria di personaggi tra Prima e Seconda guerra mondiale, in un affresco teatrale di dolore e coraggio quotidiano. Musica dal vivo e dialetti regionali accompagnano questa narrazione delicata e intensa, che rende protagoniste le esistenze dimenticate, le piccole Letizie che hanno resistito alla Storia.

A chiudere la rassegna, Manuela Tadini interpreta Valerie Solanas, la femminista radicale che nel 1968 attentò alla vita di Andy Warhol. Lo spettacolo, accompagnato da luci e proiezioni di Enrico Maria Brocchetta, racconta ribellione, solitudine e desiderio di libertà attraverso una figura controversa ma simbolica del Novecento.

Cinque storie per cinque protagonisti ai margini, uniti dalla stessa urgenza: trasformare la fragilità in forza, il silenzio in voce, la vita in arte. Al Politeama di Pavia, il teatro torna a farsi specchio dell’anima e strumento di libertà.