Nikita Pelizon presenta il suo nuovo singolo "Maschere": l'inizio di un nuovo percorso creativo lungo un anno
Intervista esclusiva all'artista appena tornata da un viaggio a Londra: «Sentirmi viva. È la cosa più difficile. La musica è la mia libertà. Non ho visto neanche una puntata del Grande Fratello 2025»

Maschere il nuovo singolo di Nikita Pelizon Screenshot del video

Nikita Pelizon Credit foto : Leila Lisjak
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Nikita Pelizon Credit foto : Leila Lisjak

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«La musica è la mia libertà»
Cosa c’è dietro a questa canzone?
Beh, sicuramente tanta esperienza personale. Però credo che sia una tematica che tocca un po’ tutti, in questa società piena di maschere e con pochi volti veri.
Da dove nasce il tuo percorso artistico? C’è stato un momento di svolta nella tua vita che ti ha portata alla musica?
Diverse esperienze lungo la via ci fanno evolvere, cambiare o rallentare. Al momento mi sto dedicando alla musica perché è la cosa più sana per me, quella che mi permette di sfogarmi meglio. È stata una presa di coraggio, perché per 15 anni ho tentennato: avevo paura di cantare, anche se scrivevo testi.
Paura di cosa? Del giudizio degli altri?
Sì, direi di sì. Quando ero bambina cantavo in un coro e, anche se non dalla professoressa, ricevevo critiche da chi mi stava intorno. Questo mi ha bloccata per molto tempo. Così mi sono dedicata alla moda, dove non serviva parlare o esprimermi con le parole. Poi, però, la musica è tornata a bussare e non ho potuto ignorarla. Ho fatto anche televisione e reality, che mi hanno aiutata a sostenermi, ma il sogno era sempre lì, nel cassetto.
Qual è la canzone che più ti rappresenta oggi?
Sicuramente “Maschere”, perché da quando ho lasciato casa, a 18 anni, ho dovuto cavarmela da sola in mezzo a mille persone e situazioni che non erano ciò che sembravano. E dopo aver raggiunto quello che molti chiamano “successo”, ho scoperto che si avvicinano ancora più avvoltoi. Devi imparare a scremare e ad accettare che le persone non sempre sono sincere.
Ti fa paura il successo?
Forse solo l’idea che le persone credano di conoscerti, quando invece non è così. Siamo tutti come diamanti, pieni di sfaccettature. Nessuno conosce davvero un altro essere umano, figuriamoci attraverso i giornali o i social. Dopo un’esperienza di premorte, ho smesso di preoccuparmi del giudizio altrui. Quella paura è sparita: oggi mi importa solo di vivere davvero.
Guardando al futuro, quali sono le tue sfide?
Sentirmi viva. È la cosa più difficile, perché ci sono attimi in cui ti senti così, ma la maggior parte del tempo la vita è un’altra cosa. Ho bisogno di stimoli continui, mi annoio facilmente. Ecco perché cerco sempre nuove esperienze.
Oltre alla musica, hai in mente altri progetti?
La musica occupa tantissimo tempo. Scrivere, registrare in studio, curare ogni dettaglio, il marketing, gli eventi… richiede dedizione totale. Però non voglio limitarmi: sono aperta a tutto, a nuove strade e collaborazioni. Per ora il mio focus è far uscire nuova musica, poi si vedrà.
Puoi anticiparci qualcosa sul tuo prossimo lavoro?
Posso dire che “Maschere” è solo l’inizio di un percorso musicale che durerà un anno. Ci saranno altre canzoni, ma non amo creare aspettative, perché sono le prime a ferire il cuore.
Com’è nato il brano “Maschere”? Hai lavorato con un team stabile o ti occupi tu di tutto?
“Maschere” è stato diretto completamente da me. È nato in modo improvvisato a Trieste, grazie ai ragazzi del Palo Alto Studio, che sono amici e mi hanno aiutata nella produzione. Per i prossimi brani sto cercando nuove collaborazioni: spero di trovare presto uno studio fisso, perché quando si crea la giusta sintonia si va veloci come una Ferrari. È come una coppia: quando funziona, diventa indistruttibile.
Hai già eventi in programma?
Sì, ci sarà un evento dedicato alla violenza sulle donne, in cui sarò presente come relatrice. Ma per ora non voglio anticipare troppo: prima voglio far uscire la nuova canzone, poi se ne parlerà.
Hai seguito l’ultima edizione del Grande Fratello?
No, zero. Non l’ho proprio vista. Che te devo dire?
E la pittura? Ti capita ancora di dipingere?
Poco, perché non ho spazio nella nuova casa. Mi sono trasferita a Trieste per un po’, e lì mi sto concentrando soprattutto sulla musica.
Una scelta di libertà, quindi.
Sì, direi proprio di sì. La musica, alla fine, è la mia libertà.
Valentina Ferrara

Nikita Pelizon Credit foto : Leila Lisjak