Ciò che salta più all’occhio all’interno del franchise di Zootropolis è la continua tendenza a mettere a confronto fra loro le diverse specie animali, evidenziandone le differenze. Proprio per questo, i creatori dei due film hanno deciso di affidare il ruolo di protagonisti principali a due animali che più diversi non si può, ovvero la coniglietta Judy Hopps e la volpe Nick Wilde.

Se nel primo film i due appartenevano a due mondi completamente diversi, lei una giovane aspirante poliziotta, mentre lui un truffatore di bassa lega, in questo seguito diventano ufficialmente colleghi di polizia. Essi condividono uno strano rapporto di amore e odio, si vogliono bene ma allo stesso tempo non la vedono allo stesso modo su certe questioni, specialmente se si tratta di lavoro.

Judy è la classica donna tutto lavoro che non può fare a meno di mettersi in gioco, mentre Nick è più il tipo cui piace fare le cose con semplicità senza esporsi troppo.

Nonostante queste differenze, i due hanno molti punti in comune. Innanzitutto, sia Nick che Judy sono vittime di discriminazione. Nick è una volpe, e per questo vittima dello stereotipo del bugiardo e del disonesto, senza contare il fatto che è anche un predatore, mentre Judy, oltre ad essere un coniglio, e per questo una preda, viene vista con sospetto perché femmina e perciò discriminata a causa del suo genere.

Entrambi sono fisicamente più bassi e piccoli rispetto agli altri colleghi e non vengono considerati abbastanza, pur essendo i più bravi nel mestiere.

Oltre a ciò, Nick e Judy condividono anche un forte legame di stima. Judy vede Nick come l’unico che abbia creduto in lei sia come poliziotta che come persona e che l’ha sempre aiutata nei momenti più difficili, mentre Nick la vede come la cosa migliore che gli sia mai capitata e come la persona più cara al mondo.

Che si tratti di amore o amicizia, il legame tra questi due personaggi è la fiamma ardente dell’intero mondo di Zootropolis.

Come già detto in precedenza, la storia ha come obiettivo principale quello di affrontare le differenze, sia sociali che culturali.

Da un lato abbiamo la figura di Gary, il serpente, che rappresenta la voce della libertà e della giustizia sociale verso una popolazione troppo debole per fronteggiare i pregiudizi degli altri.

Dall’altro lato abbiamo le linci, ossia un gruppo di individui crudeli e potenti che rappresentano il marcio che si nasconde nell’alta società.

L’apparenza però dice altro e occorrerà un grande sforzo per guardare al reale. Forse spesso nei confronti di chi ci sembra diverso non ci concediamo la possibilità di evolverci e andare oltre il pensiero comune.

L’evoluzione non dovrebbe essere solo un modo per guardare al futuro, ma anche un fine per superare le nostre paure e i nostri pregiudizi. Ovvero guardare il reale attraverso i nostri occhi, invece che lasciarci fomentare dal giudizio di altri.

Durante la visione del film si possono notare diversi accenni ad altri film della Disney e della Pixar come “Ratatouille” e “Rapunzel”, o anche addirittura ad altri celebri film della storia del cinema come “Pulp Fiction” e “Shining”.