I Roses un “odi et amo” moderno
“Il cinema ieri e oggi” a cura di Claudio De Marco.
Amore, carriera e invidia: quando il matrimonio diventa un guerra silenziosa

Il matrimonio è bello finché dura:
Dire di amare qualcuno è facile, continuare a provare quel sentimento dopo tanto tempo: quella è la parte difficile. Le storie romantiche sono da sempre una grande fonte d’ispirazione per il cinema. Le battute spiritose, i corteggiamenti e soprattutto i baci. All’interno di questi racconti ci sono sempre cinque momenti chiave per i due protagonisti: il primo incontro, il primo bacio, il primo litigio, la riconciliazione e il tanto atteso lieto fine, che molto spesso finisce proprio davanti all’altare. Da sempre il matrimonio è visto nelle pellicole cinematografiche come l’happy end della storia, dove finalmente i due protagonisti “vissero felici e contenti”, ma una cosa che non si fa spesso nei film è raccontare la vita della coppia durante il matrimonio. Ed è da qui, invece, che incomincia “I Roses”, remake del film cult anni ‘80 “La guerra dei Roses”, tratto dal romanzo di Warren Adler, che racconta la storia d’amore travagliata di due persone che, una volta deciso di divorziare, arriveranno a farsi del male a vicenda, anche fisicamente.
Una storia d’amore (im)perfetta, rivisitata:
Il primo film sui Roses venne rappresentato per la prima volta nel lontano 1989, con protagonista l’indimenticabile trio composto da Michael Douglas, Kathleen Turner e Danny DeVito, con la regia proprio di quest’ultimo. Dopo più di 25 anni, arriva nelle sale “I Roses”, diretto da Jay Roach (Ti presento i miei) con la coppia inglese Benedict Cumberbatch (Sherlock - Doctor Strange) e Olivia Colman (La favorita - The Crown). I due interpretano rispettivamente Theo e Ivy Roses, una coppia inglese che vive in California insieme ai loro due figli. Theo è un architetto promettente che sogna di costruire l’opera perfetta con la quale verrà ricordato nella memoria collettiva, mentre Ivy è una cuoca provetta senza alcun desiderio di fare carriera.
Dall’assurdo al reale
Il punto più evidente su cui si concentra questo film e che lo differenzia nettamente dal precedente è il realismo che vi è narrato. Infatti, se nel film degli anni 80 c’era un genere più feroce e grottesco, causa forse quello stesso decennio, la pellicola di oggi ha elementi meno aggressivi, ma più realistici. Nel primo film i due protagonisti quando iniziano a capire che il loro matrimonio sta finendo decidono subito di farsi la guerra per accaparrarsi ogni bene materiale comune. Invece, nel film di oggi i due personaggi sono più consci delle loro azioni e provano, finché possono, a rimanere uniti tra di loro, rispettando la promessa che si sono scambiati (finché morte non vi separi). Entrambi sanno che il loro rapporto si sta sgretolando e tuttavia non riescono a rinunciare l’uno all’altra. Forse per egoismo o forse per un affetto che vive ancora tra loro.
Quando l’egoismo vince sull’amore
L’elemento chiave che porta marito e moglie a divorziare è uno – forse - dei più banali: il lavoro. La carriera è da sempre motivo di conflitto nella vita di coppia. C’è sempre uno dei due che ha più successo rispetto all’altro, che sta maggiormente fuori casa, oppure entrambi sono troppo concentrati sul proprio lavoro e trascurano la vita di coppia portando a morire i loro sentimenti. In questo caso, Theo, aspirante della fama personale, vede tutti i suoi sogni lavorativi andare in frantumi a causa di uno sfortunato incidente che lo demotiva e lo trasforma in un casalingo modello, mentre Ivy che prima del successo lavorativo non desiderava diventare famosa diviene una donna in carriera sempre più fuori dal nucleo familiare. Che sia il fatto di trascurare i propri doveri genitoriali o più una questione di stereotipi per cui è la donna a occuparsi della famiglia, la ragione della loro divisione rimane l’invidia. Quella che prova lui nei confronti di lei e la rabbia che prova lei per la mancanza di stima da parte di lui e la sua esclusione dal ménage familiare.
Una sfida riuscita o persa?
Era una vera e propria sfida riuscire a far rivivere la storia dei Roses sul grande schermo, visto l’impatto travolgente che ebbe il primo film. C’era bisogno di una linfa moderna per rendere la storia più avvincente e un duo di attori talentuosi che sapesse rendere una coppia innamorata così irrimediabilmente persa. Servivano due attori con una chimica perfetta. E la coppia Cumberbatch-Colman è riuscita nell’impresa. Con le loro battute agghiaccianti e il loro stile elegante hanno dato vita ad una storia di odi et amo moderna che abbraccia l’idea di un amore turbolento e disordinato e al contempo potente e indissolubile. Un film che ci farà riflettere sull’amore, sul matrimonio, sui sogni non solo propri ma anche altrui, ma soprattutto sul concetto di essere presenti l’uno per l’altro sia nei momenti migliori che in quelli peggiori.
Con un finale che vi lascerà col botto.
Voto: 4 stelle su 5
Claudio de Marco