La morte di Auguste: il crepuscolo di una famiglia e di un’epoca
Nel cuore delle Halles di Parigi, Auguste muore improvvisamente, scatenando tensioni tra i figli intorno all’eredità e al passato. Simenon racconta il declino di una famiglia e di un mondo destinato a scomparire.

06 luglio 2025
Nel cuore delle Halles di Parigi, mentre l’antico ventre della città pulsa ancora di odori, voci e rituali destinati a scomparire, Georges Simenon mette in scena una delle sue più intense e disilluse tragedie familiari. La morte di Auguste non è solo la fine di un uomo, ma la lenta, inevitabile dissoluzione di un universo umano e morale. Il romanzo, ambientato quasi interamente all’interno del ristorante “Chez l’Auvergnat”, si apre con una morte improvvisa e silenziosa che diventa detonatore di sospetti, rancori, avidità e verità taciute per decenni. Con la consueta maestria, Simenon restituisce un dramma intimo immerso in un contesto sociale e culturale in via d’estinzione.
L’inizio della storia
Tutto comincia in una sera apparentemente ordinaria, nel pieno del servizio al ristorante Chez l’Auvergnat. Il locale è pieno: tra tavoli di marmo, salumi in vetrina, e clienti illustri, si consuma la quotidianità elegante e un po’ teatrale di un’istituzione parigina. È qui che Auguste, fondatore e padrone del bistrot, crolla improvvisamente colto da un ictus, sotto gli occhi dei clienti e dei familiari. Il figlio Antoine lo porta rapidamente al piano superiore, cercando di contenere l’emozione e mantenere inalterato il ritmo del locale. Questo equilibrio tra il dramma personale e l’apparente normalità del mondo esterno, tipico di Simenon, dà subito il tono all’intero romanzo: l’urgenza del vivere, l’indifferenza della routine, la fragilità dei legami.
La famiglia come campo di battaglia
La morte di Auguste non unisce la famiglia, ma scatena tensioni tra i fratelli. Antoine, devoto e responsabile del ristorante, è oppresso da un giudice sospettoso e da un fratello scroccone. L’assenza del testamento e il sospetto di un’eredità nascosta fanno emergere rancori e divisioni profonde, dove il conflitto non è solo economico ma anche morale. I rapporti familiari si rivelano fragili e segnati da vecchie incomprensioni. Ogni personaggio mette in luce diverse sfaccettature dell’ambizione e della lealtà tradita.
Il ristorante come microcosmo del declino
Il ristorante, simbolo del passato, riflette il declino di un’intera epoca. Un tempo frequentato da operai, ora accoglie borghesia e personaggi influenti, ma l’anima autentica sembra svanita. La morte di Auguste segna la fine di un modo di vivere e di un legame con le tradizioni, mentre le Halles si trasformano e il mondo che conoscevano lentamente scompare. Il locale diventa così una finestra sul cambiamento sociale e culturale in atto. Attraverso dettagli quotidiani, Simenon restituisce l’atmosfera di un tempo destinato a svanire.
Federica Chimenti
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Scheda libro
Titolo: La morte di Auguste
Autore: Georges Simenon
Traduttore: Laura Frausin Guarino
Formato: Copertina flessibile
Data di pubblicazione: 24 giugno 2025
Editore: Adelphi
Lingua: Italiano
Pagine: 155
06 luglio 2025