"Costruire un altro domani": quando arte e società incontrano la lotta alla violenza di genere |Podcast|
Due serate a Milano, tra cultura, educazione e cinema, per affrontare la violenza di genere.

04 luglio 2025
Intervista ad Assunta Sarlo, ascolta il Podcast di Stefano Brigati
La violenza di genere rappresenta una grave violazione dei diritti umani, e si manifesta in molteplici forme come violenza fisica, sessuale, psicologica, economica o stalking. Spesso è radicata in dinamiche di potere diseguali tra uomini e donne e in norme sociali e culturali consolidate. Per affrontare questo fenomeno strutturale, è fondamentale sensibilizzare, prevenire e proteggere le vittime. A Milano, il Festival delle Lettere, in collaborazione con il progetto artistico "AppuntiG" e Anteo, dedica due serate speciali al tema "Costruire un altro domani", promuovendo una profonda riflessione e visione sul contrasto alla violenza maschile sulle donne.
Il primo incontro: educazione, cultura e scuola per la prevenzione
La prima di queste serate, intitolata "Costruire un altro domani: educazione, cultura e scuola per prevenire la violenza di genere", si terrà il 7 luglio alle ore 18:30. Questo appuntamento è curato dal Festival delle Lettere, dal collettivo AppuntiG e da Anteo.
Il talk vedrà la partecipazione di figure chiave nel panorama della lotta alla violenza di genere. Saranno presenti:
- Cristina Carelli, presidente di D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza.
- Cristiana Mainardi, sceneggiatrice e produttrice.
- Assunta Sarlo, giornalista e membro del collettivo AppuntiG, modererà la discussione.
D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza è un'associazione nazionale formalmente costituita nel 2008, ma nata da trent'anni di attività informale di centri antiviolenza non istituzionali gestiti da donne. La sua missione è costruire un'azione politica nazionale per promuovere un cambiamento culturale, fondamentale per contrastare e superare la violenza maschile sulle donne.
Questa rete è un punto di riferimento importantissimo in Italia, con 88 organizzazioni che gestiscono 117 Centri antiviolenza e oltre 66 Case rifugio, offrendo ascolto e supporto a circa 23.000 donne ogni anno. Le sue azioni mirano a rendere visibile il fenomeno della violenza, modificando la percezione della sua entità e gravità per collocarlo tra i crimini contro l'umanità. D.i.Re agisce attraverso la visibilità della metodologia dei Centri antiviolenza, iniziative di diffusione della conoscenza, e progetti di ricerca e formazione. È anche un interlocutore chiave per le istituzioni nazionali e internazionali nell'elaborazione di normative sui diritti delle donne. Offrono anche una chat online, anonima e gratuita, dal lunedì al venerdì, per fornire informazioni e supporto a donne e giovani donne che temono di vivere o hanno vissuto forme di violenza.
La serata del 7 luglio metterà in luce come l'educazione, la cultura e il ruolo della scuola siano essenziali per prevenire la violenza, affrontando un nodo non ancora sciolto dove si gioca la libertà femminile, una parola chiave per il progetto AppuntiG.
La proiezione del docufilm "Un altro domani"
La riflessione continuerà con la seconda serata, il 17 luglio alle ore 21:15, dedicata alla proiezione del docufilm "Un altro domani" (Italia, 2023). Anche questo evento è curato dal Festival delle Lettere, AppuntiG e Anteo.
Il film, diretto da Silvio Soldini e Cristiana Mainardi, nasce da un'indagine approfondita che ha preso il via dall'input di Alessandra Simone, ideatrice del protocollo Zeus, uno dei primi strumenti in Italia per fermare l'escalation che porta al femminicidio, partendo da stalking e maltrattamenti.
"Un altro domani" non è un semplice documentario; è un viaggio profondamente trasformativo che dà voce a tutte le componenti del fenomeno:
- Le vittime.
- Gli autori dei maltrattamenti.
- Gli operatori che quotidianamente si occupano di contrastare la violenza di genere, inclusi magistrati, psicologi e criminologi.
L'obiettivo del film è quello di andare in profondità, esplorando la "parte sommersa" di un iceberg di cui il femminicidio è solo la punta visibile. Si cerca di comprendere cosa si nasconde dietro questo mondo, sperando di lasciare un segno duraturo e di interrogare ciascuno di noi sul ruolo che possiamo avere per promuovere una società che rispetti le donne e per coltivare una cultura della prevenzione.
Come sottolineato nel film, la violenza non è mai giustificabile e non è colpa della vittima. Ascoltando le testimonianze, dalle esperienze traumatiche delle denunce alla consapevolezza che la violenza sulle donne è un problema dell'uomo, il film mira a togliere il senso di impotenza che spesso si prova di fronte a notizie così dolorose. Vuole creare maggiore consapevolezza su cosa si può fare, in un paese civile dove "non è davvero accettabile che venga uccisa una donna ogni 72 ore".
Entrambi gli eventi sono un'opportunità preziosa per approfondire la comprensione della violenza di genere, imparare come riconoscerne i segnali e, soprattutto, capire come agire per "Costruire un altro domani" dove il rispetto e la libertà femminile siano una realtà per tutti.
Stefano Brigati
04 luglio 2025