Visti per voi: Henri Cartier-Bresson a Monza

Fino al 26 febbraio, le sale della Villa Reale di Monza ospiteranno una mostra dedicata al fotografo francese Henri Cartier-Bresson. Centoquaranta immagini impresse su carta fotografica illustreranno il percorso professionale del precursore del fotogiornalismo.

detail

Prostitute. Calle Cuauhtemoctzin, Città del Messico, Messico 1934

Copyright:

© Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos


Le istantanee sono tutte in bianco e nero, la maggior parte di queste rappresenta scene di vita quotidiana: bambini che giocano in strada, corpi distesi su una spiaggia al sole, sguardi di donne ammiccanti rivolti verso l’obiettivo. Ma oltre a queste fotografie, ci sono anche quelle che hanno consacrato Bresson come il primo tra i foto reporter. Egli ha infatti assistito a momenti unici e storici: il funerale di Gandhi in India, il trionfo di Mao Tze Tung in Cina, la Russia di Kruscev e l’America della Grande Depressione. L’uomo giusto al momento e posto giusto.


Forse ad aiutare Bresson a catturare l’istante perfetto, era proprio quella sua ossessione per la ricerca dell’attimo in cui occhio, cuore e mente sono allineati e, grazie al supporto della macchina fotografica, fissano l’immagine sulla pellicola, rendendola eterna.


Per non farsi sfuggire proprio nulla, andava a caccia di scatti con appese al collo tre fotocamere. L’artista, inoltre, effettua rarissimamente delle modifiche durante la fase di post-produzione. Per Bresson era necessario che la fotografia rispecchiasse il momento in cui era stata scattata e che ne rispettasse la spontaneità.

 

Ogni volta che premo il pulsante dello scatto, è come se conservassi ciò che sta per sparire".

Viale del Prado, Marsiglia, Francia 1932

Copyright:

© Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

1 commenti

Angela Ippolito :
Grazie Massimo Chisari... | domenica 15 gennaio 2017 12:00 Rispondi
Esposizioni a confronto
Uno dei quadri della personale di Carla Bruschi
"Un'inquieta sernità del visibile", la mostra curata dal Critico d'Arte Lorenzo Bonini alla Umanitaria di Milano