Le orme dei dinosauri di Molfetta: scoperta della passione
Le orme della cava di San Leonardo, a Molfetta, sono storia affascinante, scritta da appassionati scopritori che hanno trovato (e salvato) ciò che da un secolo era sotto l'occhio di tutti Una storia quasi da Indiana Jones, meno avventura e più passione, che arriva a scoprire, e difendere, ciò che lo Stato non riesce.
Questa è una storia fatta di passione, che ha donato alla Puglia un
patrimonio di orme vastissimo, ancora in fase di studio paleontologico.
L'area dell'importante ritrovamento sono le cave poste in località San
Leonardo, sulla costa adriatica delle Murge nord-orientali, a un
chilometro da Pulo di Molfetta. Il protagonista della scoperta, avvenuta
nel 2005, era quello che allora era un semplice studente
dell'Università di Bari, Davide Cesare Andriani, alla ricerca di
materiale paleontologico per la tesi. Lo trovò, quel materiale, un
bacino di impronte di dinosauri tanto importante da essere,
successivamente, citato in molti studi paleontologici internazionali. La
scoperta è stata analoga ad altre fatte poco prima in Puglia, alcune da
ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali di
Bari e altre semplici appassionati come Andriani.
La cava di San Leonardo era nata nell'ottocento e abbandonata nel 1994, quando l’attività cessò. Nei decenni di estrazione molto materiale paleontologico deve essere andato perso. Basta pensare al ritrovamento di alcune orme di dinosauro da parte di Lazzaro Gigante, un appassionato di paleontologia, su blocchi frangiflutti nel porto di Molfetta: la loro analogia con le orme studiate in Cava suggerisce che i blocchi del porto fossero stati ricavati proprio da San Leonardo. Le orme sono numerose, con una densità fino a 20 per metro quadro sovrapposte. Sono state riconosciute almeno sette diverse morfologie, tracce lasciate dall’attività di grandi e piccoli dinosauri, alcuni erbivori altri carnivori, sia bipedi che quadrupedi, con piste che si seguono per decine di metri, con orme di teropodi lunghe fino a 45 cm, riferibili ad animali di circa 12 m di lunghezza, e orme più piccole, lunghe 5-7 cm, riferibili a piccoli dinosauri bipedi di circa 1 metro.
La cava di San Leonardo era nata nell'ottocento e abbandonata nel 1994, quando l’attività cessò. Nei decenni di estrazione molto materiale paleontologico deve essere andato perso. Basta pensare al ritrovamento di alcune orme di dinosauro da parte di Lazzaro Gigante, un appassionato di paleontologia, su blocchi frangiflutti nel porto di Molfetta: la loro analogia con le orme studiate in Cava suggerisce che i blocchi del porto fossero stati ricavati proprio da San Leonardo. Le orme sono numerose, con una densità fino a 20 per metro quadro sovrapposte. Sono state riconosciute almeno sette diverse morfologie, tracce lasciate dall’attività di grandi e piccoli dinosauri, alcuni erbivori altri carnivori, sia bipedi che quadrupedi, con piste che si seguono per decine di metri, con orme di teropodi lunghe fino a 45 cm, riferibili ad animali di circa 12 m di lunghezza, e orme più piccole, lunghe 5-7 cm, riferibili a piccoli dinosauri bipedi di circa 1 metro.