Muore David Bowie, il grande trasformista della musica

La morte dell'artista annunciata sulla sua pagina ufficiale Facebook e rilanciata via Twitter con un breve comunicato lascia spiazzati milioni di fan in tutto il mondo.

David nelle ultime immagini ufficiali

David nelle ultime immagini ufficiali Foto courtesy of Jimmy King

A pochi giorni dall’uscita del suo ultimo album, Black Star, in testa alle classifiche di vendita al numero 2  negli U.S.A.  e al numero 1 in U.K., e dal  suo sessantanovesimo compleanno, muore David Bowie, il Duca Bianco, archistar della musica internazionale e non solo rock. Un poeta e un musicista leggendario.

Con un laconico comunicato su Twitter, che rimanda al post su Facebook, alla pagine ufficiale del grande musicista, si annuncia la sua morte “in pace” e si richiede rispetto per il dolore della famiglia in questo momento.

Per i fan è un fulmine a ciel sereno, dato che nulla aveva lasciato trapelare la famiglia o i portavoce ufficiali rispetto alla lunga malattia che l'artista stava stava combattendo da ormai 18 mesi.

Le magnifiche recensioni del ventottesimo album dell’artista confermavano ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, la grandezza musicale e compositiva, sia in termini di musica che in termini di testi, di Bowie.

Blasckstar è, infatti un album con grandi riferimenti jazzistici, un genere musicale a cui David Bowie si era recentemente accostato, a conferma, ancora una volta della sfaccettata personalità, delle mille sfumature, del trasformismo camaleontico dell’artista. Definito dal Chicago Sun-Times come un album avventuroso, dalla sonorità stupefacente, pieno di ambivalenza; dal Los Angeles Times come un album ispirato dal jazz, fiero e disturbante, e qualche volta bello, come qualsiasi cosa si possa ascoltare dal catalogo di David Bowie, Blackstar va oltre il pop, come Lazarus, il recentissimo musical di Bowie stesso attualmente in performance in giro per il mondo.

Il grande trasformista, lo sperimentatore di suoni, ma anche di immagine e di personaggi, si è spento, ma la sua arte rimarrà per sempre, e speriamo anche la sua lezione sulla curiosità e il coraggio di provare, cambiare, trasformarsi continuamente, anche a quasi 69 anni, come ha fatto lui, con un album che, ancora una volta, a tre anni dall’uscita dell’ultimo, rilasciato dopo ben dieci anni di assenza dalle scene, si è rivelato innovativo e stupefacente.

Al Victoria & Albert Museum di Londra nel 2013 vi fu una magnifica mostra, intitolata David Bowie Is , che includeva fotografie, memorabilia, video di performance dal vivo e non del musicista, abiti di scena, sculture e altro materiale scenico e dalla vita di David, a tema l'instabilità dell'arte, o, potremmo meglio dire, l'eterna mutevolezza di un artista che ha saputo trasformarsi nel tempo e nello spazio e diventare tanti artisti diversi.

gli è già stata dedicata una statua di cera a suo tempo, e una stella sulla Hollywood Walk of Fame esiste da tempo.

A testimoniare la versatilità e l’eleganza dell’artista sono state anche le sua manifestazioni esteriori, come il periodo Ziggy Stardust e i grandi e particolarissimi abiti di scena e non da lui indossati, tali da renderlo un’icona di stile e da farlo proclamare “Uomo meglio vestito” nella storia della Gran Bretagna nell’Ottobre 2013 tramite un sondaggio fatto da BBC History Magazine.
Nei panni di Ziggy Stardust

Nei panni di Ziggy Stardust

Inoltre David Bowie ha partecipato come attore protagonista a numerosi film e ha ottenuto numerosi premi nella sua carriera, anche indipendenti dalla musica: nel 1969 vinse un premio all’originalità Ivor Novello per Space Oddity, per la sua partecipazione al film “L’uomo che cadde sulla terra” del 1976 vinse un premio Saturno come miglior attore, negli anni successivi ha ricevuto moltissimi premi sia per la musica, sia per i video che l’accompagnano, fra i quali 2 Grammy Awards, gli Oscar della musica, e tre BRIT Awards. Nel 1999 è stato nominato Comandante dell’ Ordre des Arts et de Lettres dal governo francese, e ha ricevuto un Dottorato Honoris Causa dal Berklee College of Music. Nel 2000 fu nominato Comandante dell’Impero Britannico.

Nella sua carriera si stima che abbia venduto 140 milioni di album.

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