Martina Valesin: ritratto di una giovane artista

Alla scoperta di Martina Valesin, autrice di “Pagine della mia doppia vita”, della sua infanzia, del suo mondo e di quello che è per lei la scrittura.

Martina Valesin è una giovane autrice, nata a Giussano, in provincia di Milano, ventisette anni fa.

La sua passione per la scrittura la accompagna da una vita: fin dalle elementari amava dilettarsi in brevi storie e fumetti con cui riusciva a intrattenere tutti i suoi compagni. Molti sono stati i tentativi e le prime bozze, ma è riuscita a giungere ad un risultato soddisfacente dieci anni fa, con la sua prima opera, una storia d'amore a lieto fine.

Martina si definisce una “creativa”. La sua è una personalità eclettica, che l'ha portata ad abbracciare diverse passioni nei più svariati campi: basti pensare alla scelta di perseguire studi scientifici, nonostante i suoi più grandi passatempi siano di natura umanistica. Infatti, oltre ad essere una scrittrice, si interessa anche di pittura. Proprio con una metafora artistica, ci racconta le sensazioni che prova quando scrive, che lei definisce una “tavolozza di colori”. Quando crea viene investita da forti emozioni “ nero di rabbia, grigio malinconia, rosso di euforia…” che, inevitabilmente, si riversano nelle sue pagine.

Martina Valesin è un'autodidatta e definisce il suo stile come naif: diretta e schietta, preferisce non perdersi in elaborate frasi, ma andare dritta al punto. Tra gli scrittori che più apprezza si annoverano Milan Kundera, Alberto Moravia, Carlos Ruiz Zafon, con il suo stile poetico e magico, e Stephen King, in grado di creare personaggi veri e indimenticabili.

Quando leggiamo un libro la domanda è sempre la stessa: quanto dell'esperienza personale dell'autore ritroviamo nelle sue pagine? Martina afferma che alla base troviamo effettivamente realtà autobiografiche, di cui ha modificato qualche dettaglio e limato qualche situazione. Il bello, come sempre, rimane chiedersi quanto di vero vi sia nelle sue opere. 

Esposizioni a confronto
Uno dei quadri della personale di Carla Bruschi
"Un'inquieta sernità del visibile", la mostra curata dal Critico d'Arte Lorenzo Bonini alla Umanitaria di Milano
Paesaggio N.8, acquarello su cartoncino, 36x51 cm, 2015
Tanto più forte l'arte imita la vita, quanto più forte la vita imita l'arte.
danseur blanc I, pastello bianco su cartoncino 35x50, 2016, Canosso
La bellezza di un corpo, che innocente, balla al chiaro di luna
Dimensioni 24x32 cm, acquarello su carta, 2013.
Una mostra per ricordare l'arte e l'impegno del pittore e poeta recentemente scomparso, Giovanni Torres La Torre
La ripresa delle attività è una liberazione
Giornata dei lavoratori.
Il settimo appuntamento del