Cinema e Baseball il volto profondo dell'america

C'è un'America che fa dello sport cultura e metafora. Questa america passa anche da Hollywood. Prendiamo il baseball, e le storie del grande schermo che hanno dipinto non uno sport ma una nazione e i suoi sentimenti.

Quante volte sugli spalti o ai bordi di un “diamante” da baseball si sente parlare di film visti al cinema od in televisione che parlano di questa affascinante disciplina sportiva. Il baseball si coniuga perfettamente con la cinematografia che da sempre si e' occupata di raccontare le storie, piu' o meno epiche, dei tantissimi eroi che popolano questo sport. Del resto il baseball si presta benissimo alla rappresentazione cinematografica essendo l'unico sport allo stesso tempo di squadra ed individuale con l'uomo-atleta che fa parte di una team ma che si trova contemporaneamente a duellare con l'avversario di turno.
Delle centinaia di film che si occupano di baseball solo una parte e' giunta sugli schermi italiani. Cerchiamo di ricordarne i più noti dividendoli tra i più tecnici e quelli più frivoli.
Per i veri appassionati di baseball da non perdere è "L'idolo delle folle" che celebra la storia di un giovane newyorkese di origini tedesche che esce dalla poverta' della sua famiglia di emigranti per diventare uno degli eroi piu' grandi della storia americana: Lou Gehrig. Si va dai primi anni difficili nei quartieri di New York a quel mitico 2 giugno del 1922 quando l'allora prima base dei New York Yankees, Wally Pipp, chiese di non giocare perche' non si sentiva bene. Venne schierato al suo posto il diciottenne Lou che da allora non salto' piu' una sola partita sino al 2 maggio del 1939: una serie di 2130 incontri che valse al grande Lou l'appellativo di "Iron Man", uomo di ferro. Gehrig lascio' la squadra colpito da una rara malattia, da allora nota come "Sindrome di Lou Gehrig", che lo porto' velocemente alla morte il 2 giugno 1941, esattamente 19 anni dopo l'inizio della sua incredibile striscia record. Per ricordare questo grande personaggio americano venne fatto questo film con Gary Cooper nella parte di Gehrig.
Indimenticabile anche "Otto Uomini Fuori", "Eight men out" di John Sayle del 1988. Nel 1919 i Chicago White Sox erano superfavoriti per la vincita delle World Series ma, incredibilmente, vennero battuti per 5 partite a 3 dai Cincinnati Reds. Successivamente 8 giocatori dei White Sox vennero accusati di aver fatto perdere la propria squadra, implicati in un giro di scommesse. Per questo i White Sox del 1919 vengono ricordati come “Black” Sox.
In oltre da vedere “The Babe, la leggenda”, sentimentale, simpatica e un po' convenzionale biografia di George Herman Ruth, il più famoso giocatore di baseball di tutti i tempi, interpretato da un esuberante ed istrionico John Goodman.
Tra sport e commedia da menzionare tre pellicole con attore protagonista Kevin Costner, grande amante del batti e corri.
 "The Field of Dreams", film commercializzato in Italia come "L'uomo dei sogni", E' un film un po' surreale in cui il protagonista decide di seguire una voce - ed in un certo senso i propri sogni - che gli fa distruggere le sue coltivazioni per costruire un campo da baseball. E su questo campo da favola, dall'oltre tomba, torneranno per riprovare quelle magiche sensazioni che ad un certo punto furono loro vietate nella vita, prima Shoeless Joe Jackson (Ray Liotta) e poi tutti ed otto i Chicago White “Black” Sox.
"Bull Durham", film del 1988 di Ron Shelton con Susan Sarandon e Tim Robbins. La storia mette a confronto un catcher a fine carriera, una carriera passata quasi interamente nelle minors, con un giovane pitcher dal grande talento ma con parecchi problemi di controllo. Ma si sa, nel baseball l'esperienza vale molto di piu' del vigore fisico.
“Gioco d’amore”. Billy Chapel, lanciatore dei Detroit Tigers a fine carriera, affronta l'ultima partita prima del ritiro. Dopo 19 anni nei Tigers, Bill decide di abbandonare dopo l'ultima incontro della stagione contro i New York Yankees; il film alterna la cronaca della partita con il racconto degli ultimi cinque anni di vita del campione, soffermandosi sulla tormentata storia d'amore con Jane (Kelly Preston). Dal primo incontro, avvenuto proprio a New York in occasione di un'altra sfida con gli Yankees, all'infortunio che sembra spezzare la carriera di Bill, fino al lieto fine che coincide con la realizzazione per il campione del sogno di ogni pitcher: la partita perfetta (nel baseball si verifica quando nessun battitore nel corso dei 9 inning riesce a conquistare una base).
Un altro film con una certa notorieta' qui in Italia, non fosse altro che per i personaggi che lo interpretano, e' stato "Ragazze Vincenti". Uscito nel 1992 per la regia di Penny Marshall, tra i protagonisti aveva Tom Hanks, Madonna ma soprattutto una bravissima Geena Davis. Il film vuole celebrare la Lega femminile di baseball, creata nel 1942 per riempire il vuoto lasciato, a livello di leghe minori, dalla partenza degli uomini per la seconda guerra mondiale
Tra i più “leggeri” non si può  infine dimenticare "Il Migliore", film del 1984 con Robert Redford e Kim Basinger sotto la regia di Barry Levinson
Il film e' basato su un inquietante romanzo di Bernard Malamud ma, a differenza del testo scritto, per accontentare il pubblico cinematografico ha un lieto fine, cosa che non avviene, anzi, nel libro. La storia del libro inizia con un giovane pitcher che sta andando, in treno, verso Chicago dove lo attendono i Cubs. Sul treno pero' incontra una signora che si e' messa in testa di eliminare i migliori di ogni sport (questa parte motivazionale, interessantissima, dal film è trascurata per esigenze di soggetto). Lo porta in camera d'albergo a Chicago e gli spara. Parecchi anni dopo il giocatore riemerge in una squadra sull'orlo del baratro. Pur tra numerose difficolta' e tenendo nascosto il suo passato, il nostro eroe, nel frattempo convertitosi da pitcher in potente battitore, riesce a vincere le diffidenze di chi non ci pensa minimamente a farlo debuttare e porta la sua squadra alle World Series con un fuoricampo che centra l'illuminazione dello stadio.
Una squadra che dal fondo della classifica riesce a vincere il pennant e' la protagonista di un altro film. "Major League", di David Ward con Tom Berenger e Cherlie Sheen, girato negli anni '80, L'esilarante "Major League" vede la proprietaria della squadra che, per cercare di arrivare ultima e poter esercitare una clausola che le permetterebbe di spostare la franchigia in un'altra citta' mette assieme un gruppo di pazzi. Inutile dire che alla fine il gruppetto si mette a giocare sul serio, arrivando a battere i cattivi Yankees.
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