La Psico Avanguardia: l'arte che vuole cambiare l'arte

Diceva Oscar Wilde, che la vita imita l’arte più di quanto l’arte non imiti la vita.
Del resto, non è forse la vita, lei stessa, l’essenza intrinseca dell’arte? Imitarla, per tanto, significa cercare un’emozione, piangere e gioire per ciò che non è visibile e che visibile lo diventa proprio grazie ad essa.

Fondatore della Psico Avanguardia

Fondatore della Psico Avanguardia Luigi Profeta

Claudio Dal Pozzo

Claudio Dal Pozzo

Angela Ippolito

Angela Ippolito

Ogni movimento, si sa, nasce da un concetto, da un’idea, da un bisogno di dire qualcosa, che diventa il bisogno di fare qualcosa di diverso.

Nasce così, nel maggio del 2016 la Psico Avanguardia, fondata da Luigi Profeta, dopo circa un anno di studi e preparativi, assieme a Bruno Cavestro, Claudio Dal Pozzo e Angela Ippolito con lo scopo di creare una sintesi tra tutte le arti, che sia ragionata, meditata e mai scontata. L’arte, parafrasando il manifesto della Psico Avanguardia è un dialogo sincero, sincero tra conscio e inconscio. L’arte non è affermazione di se stessi, ma è affermazione della bellezza, che pura, risiede nell’animo umano.

INTERVISTA A LUIGI PROFETA:

Come nasce la tua passione per l’arte?

“La passione per l’arte è sempre stata insita in me fin da quando ero piccolo, anche se, però, non l’ho mai espressa fino a circa 15 anni fa. Ho corso in bici fino ai miei 20 anni. Ero un bravo ciclista e la mia natura rimase sopita, nascosta al naturale richiamo del mio animo. Poi, dopo aver smesso di correre, questa passione, che poi, più che passione è una missione, saltò fuori, forte e feroce, come un urlo d’amore.

Del resto, si diventa artisti perché lo si è, non perché lo si vuole fare. Semplicemente, io credo, essere artisti è una cosa che ti capita e allora lo devi fare. Dal suo richiamo non si sfugge!”

Quando e perché nasce la tua idea sul movimento?

“Il movimento nasce nei miei pensieri, circa due anni fa, durante le mie lunghe camminate meditative, nelle Alpi e Prealpi lombarde, dove amo trascorrere il mio tempo in assoluta solitudine. Il tempo è stato lungo, 2 anni per elaborarlo, progettarlo e scrivere tutti gli articoli del movimento

Ero stanco di vedere opere fatte – non create- al fine di scuoter l’opinione del pubblico e farlo in malo modo tra l’altro. Stanco di vedere persone –non artisti – che “dipingono” solo per apparire e non per raccontare qualcosa. Ecco perché abbiamo deciso di fare un passo avanti e ridare all’arte, il suo vero significato; un significato catartico, che sia in grado di raggiungere il cuore delle persone.”

 

Oggi l’arte è divenuta, in gran parte, una grande meretrice, un oggetto commerciale, spesso d’arredo. Credi che l’arte sia ancora viva oppure che sia ormai morta? Soprattutto, come pensi il tuo movimento possa cambiare la situazione?

“Sì, è assolutamente vero: molta arte si è prostituita ed è diventata commerciale. Proprio perché molti artisti l’hanno presa come un lavoro, quando invece, l’arte, prima di tutto, è una missione, un qualcosa che dev’essere ragionato, creato e non fatto solo per vendere e seguire le mode del momento.

L’arte, però, è ancora viva. Il problema è che gli artisti che vengono promossi sono sempre gli stessi; gli stessi che non comunicano niente. I media, soprattutto, cercano soltanto quell’arte atta a scandalizzare per suscitare scalpore. L’arte, quella vera, quella che ancora vive, bisogna solo cercarla. E con essa, bisogna cercare, io credo, di rieducare il pubblico al buon gusto.”

 

Guardando i vostri quadri si palesa subito un diverso modo di agire, un diverso modo di dipingere e di scegliere i soggetti. Diversi gli stili, diversi, forse, i concetti? Cosa vi accomuna e cosa, invece, vi differenzia?

Nasciamo affinché ognuno di noi possa esprimere le proprie sensazioni e le proprie idee liberamente. L’importante è che sia un’arte meditata e non banale. Un’arte che non nasca per abbellire dei muri. Siamo molto diversi apposta ed è giusto così: vogliamo che ognuno di noi abbia la propria libertà espressiva. Non ci piace, del resto, avere un ferreo rigore nel dipingere né un unico stilema. Quello che ci unisce è il concetto comune che ci unisce, un concetto che rende libero, l’animo del pittore.

(Foto e testo Massimo Chisari)

 

Bruno Cavestro

Bruno Cavestro

6 commenti

Luigi Riva :
Bellissima iniziativa, finalmente qualcuno si è accorto che l'arte è una cosa seria. Complimenti a tutti gli artisti e al fondatore di questo nuovo e importante movimento. Complimenti anche al giornalista per l'articolo e la sua attenzione verso l'arte | venerdì 21 ottobre 2016 12:00 Rispondi
Donatella Sarchini :
Personalmente ho aderito al Movimento Psicoavanguardia con entusiasmo e fiducia. Prima di tutto perché stimo molto Luigi e gli altri artisti cofondatori, e poi perché ritengo sia importante e urgente manifestare al mondo artistico l'esigenza di una svolta atta a rivalutare il ruolo dell'arte nella vita umana. Penso che tale rivoluzione debba avvenire prima di tutto all'interno, nell'ambito concreto della stessa produzione artistica, e senza che vi siano interventi esterni o ingerenze fuorvianti da parte di componenti di marketing. Ovviamente anche la diffusione e la promozione sono necessarie (l’arte deve percorrere il mondo, deve viaggiare), però è indispensabile che siano garantite dalla qualità delle opere, che non devono mai essere semplici scatole vuote ben confezionate. Poiché da artista ho sempre avuto come fine la qualità e la profondità della ricerca, attuate mediante un’immersione costante nel magma caotico dell’animo umano, penso che collaborare e confrontarmi con gli artisti del Movimento - che considero già “compagni di avventura” - per me sarà sicuramente fonte di grande arricchimento umano e professionale. | venerdì 21 ottobre 2016 12:00 Rispondi
Claudio Dal Pozzo :
Grazie a Massimo Chisari per il suo articolo e le sue fotografie. La dimensione creativa mi ha sempre accompagnato, dapprima con la poesia, ora affiancata dalla pittura. Non mi piace autodefinirmi: non mi dico poeta né pittore, ma piuttosto mescolatore di parole, colori e materiali. Pur essendo il mio approccio alla materia recente, Luigi mi ha proposto di essere tra i fondatori del Movimento. Vi ho aderito lusingato e soprattutto per lo spirito collaborativo che ho respirato da subito: una bottega dove i maestri accoolgono i "giovani", in senso lato, senza timore di svelare i loro segreti e con il desiderio di farli crescere. Ad maiora! | venerdì 21 ottobre 2016 12:00 Rispondi
angela ippolito :
Un giorno...Luigi Profeta mi ha invitata a far parte dei fondatori del Movimento Psico Avanguardia...l'idea mi sembrava un po' pazza, perché ho pensato senza soldi non si va da nessuna parte, ma dopo, che ci ha presentato gli 11 articoli, che compongono il Movimento, ho capito che la sua priorità era proteggere e divulgare la vera Arte... quella più intrinseca di sentimenti, di anima, di forza scaturita da un sentire molto profondo. Ho accettato con un pizzico d'orgoglio e la consapevolezza che non era una passeggiata. Dipingo dagli anni '70 ai tempi del Liceo Artistico, ma il periodo in cui ho liberato il mio animo dalla sofferenza per portarla sulla tela risale al 1980...e continua ad esistere in me questa dialettica "passare dalla sofferenza al raggiungimento dell'armonia, alla gioia di vivere". Nel movimento gli artisti si accomunano per la modalità e l'approccio nel trasferire su un supporto le proprie emozioni ricche di contenuto personale. Penso che non si possa creare sempre in questo modo, quindi lo stesso artista valuterà se presentare una determinata opera o un'altra valutandone il pensiero che lo ha guidato nella creazione. Inoltre non è detto, che al fruitore giunga il nostro sentire, e come diceva W. Kandiski l'Arte è compresa da una piccola parte di persone, che hanno il dono di percepire e comprendere...Il nostro intento è creare rimanendo se stessi ed esprimere e sottoscrivere un "qualcosa" di ben chiaro che proviene dal cuore, dal nostro pensiero per evitare false interpretazioni. Ringrazio Luigi Profeta e tutti quelli che ci stanno sostenendo. Milano, 21 ottobre 2016 | venerdì 21 ottobre 2016 12:00 Rispondi
Madjso Mimmo Paradiso :
Ho letto i commenti di alcuni artisti del movimento psico avanguardia e sono rimasto entusiasta dei loro pensieri. Anch'io membro di questo giovane movimento ne condivido i loro contenuti. Ho cominciato giovanissimo a dedicarmi alla pittura e anche se avevo frequentato l'accademia di Brera negli anni '70 sezione scenografia dopo alcune esperienze teatrali mi sono dedicato completamente alla pittura perché cercavo di trasmettere agli altri le mie emozioni attraverso i miei lavori e così che nei primi anni '80 nasce la mia corrente "IL SENSAZIONISMO". Ho aderito a questo movimento sull'invito di Luigi Profeta che ho conosciuto oltre 10 anni fa. Visto che i nostri pensieri coincidono, ho deciso di collaborare con lui. Comunque noi ce la metteremo tutta è ai posteri l'ardua sentenza... | sabato 22 ottobre 2016 12:00 Rispondi
Elisabetta :
Ho letto l'articolo e l'ho trovato molto interessante. Penso che creare un movimento che unisca il pensiero e non il modo di fare arte come tutti i passati movimenti dove tutti erano omologati a costruire le opere in un determinato modo, questo movimento merita di essere apprezzato e conosciuto. Complimenti! Elisabetta | lunedì 24 ottobre 2016 12:00 Rispondi
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