Must Gallery Lugano: esplorando la leggerezza
MUST GALLERY di Lugano inaugura martedì 25 Ottobre 2016 dalle 18.00 alle 21.00 la mostra light into heavy con opere di Giulio Cassanelli, Matteo Emery e Gianluca Quaglia. La mostra è curata da Antonio D’Amico e da Francine Mury.
Giulio Cassanelli, Matteo Emery e Gianluca Quaglia riflettono sul peso
della leggerezza, sulla possibilità che l’arte offre di entrare a
stretto contatto con la magia della levità, con ciò che si insidia
ovunque, nei pensieri, nei desideri e nella definizione nitida delle
forme.
I tre artisti intendono la leggerezza come uno strumento di ricerca e una sospensione dei pesi che li conduce a sperimentare la dinamica degli opposti e ad affrontare l’entità di ogni elemento individuato, muovendosi in un ambito creativo che oscilla tra il tangibile e il sensibile.
Per Cassanelli la leggerezza trasforma il silenzio in un atto performativo che si libera nel respiro di un colore vibrato, generando forme che fluttuano, bolle di sapone guidate nell’aria che quando si depositano sulla superficie rivelano un barlume dell’io, un aspetto dell’essere e della realtà che ci circonda. Infatti, per l’artista bolognese la leggerezza è lo strumento per seguire e controllare l’imprevedibile.
Per Emery la leggerezza corrisponde all’esigenza di sondare nuove prospettive d’utilizzo per i materiali che individua nel reale e per i quali ripensa a inedite forme inconsuete. Il suo intervento è focalizzato sul tempo che regna sulle cose e passando inesorabilmente le trasforma e le riveste di mutevolezza e fragilità. Innescando meccanismi transitori, l’artista svizzero blocca nel tempo indecifrabile di un secondo i fotogrammi della metamorfosi delle forme, grazie all’utilizzo dello scatto fotografico o alla manipolazione e all’assemblaggio dei singoli elementi.
Per Quaglia la leggerezza è il disvelamento di forme che si nascondono, conquistano la propria identità e vivono in un luogo altro dal reale attraverso un gesto misterioso, attento e meditato che scaturisce nella rinascita autonoma di ogni singolo elemento. In questa nuova dimensione, ogni cosa si deposita in uno spazio che oscilla tra i meandri della sublimazione, dove le immagini mutano aspetto e sostanza.
Le loro opere sono un insieme di trame, di reti, di specchi e labirinti, sono in realtà metafore visive che nascono dall’io e dai sentimenti dell’individuo, per divenire pensieri del reale.
Light into heavy è un percorso espositivo composto da opere realizzate appositamente che offrono la possibilità di osservare da vicino i misteri della leggerezza catturata nel fascino delle bolle di sapone colorato, nelle diafane forme misteriche provenienti dall’inconscio e nelle infinite possibilità di scambio tra i dettagli di un mondo infinitamente piccolo, quanto imprevedibilmente ricco di una moltitudine cangiante di punti di vista.
L’osservazione del reale che scaturisce nel sogno e nella mimesi si palesa dinanzi agli occhi dello spettatore destando meraviglia e stupore!
La mostra, sottolinea la capacità dell’arte di astrarre alcuni dettagli che ci circondano ogni giorno e di elevarli a puro pensiero speculativo, grazie alla sensibilità degli artisti invitati.
Quello offerto da Giulio Cassanelli, Matteo Emery e Gianluca Quaglia è un percorso intimo e suggestivo che sviscera le trame della leggerezza contemplandone un diverso e inconsueto peso.
Antonio D'Amico
I tre artisti intendono la leggerezza come uno strumento di ricerca e una sospensione dei pesi che li conduce a sperimentare la dinamica degli opposti e ad affrontare l’entità di ogni elemento individuato, muovendosi in un ambito creativo che oscilla tra il tangibile e il sensibile.
Per Cassanelli la leggerezza trasforma il silenzio in un atto performativo che si libera nel respiro di un colore vibrato, generando forme che fluttuano, bolle di sapone guidate nell’aria che quando si depositano sulla superficie rivelano un barlume dell’io, un aspetto dell’essere e della realtà che ci circonda. Infatti, per l’artista bolognese la leggerezza è lo strumento per seguire e controllare l’imprevedibile.
Per Emery la leggerezza corrisponde all’esigenza di sondare nuove prospettive d’utilizzo per i materiali che individua nel reale e per i quali ripensa a inedite forme inconsuete. Il suo intervento è focalizzato sul tempo che regna sulle cose e passando inesorabilmente le trasforma e le riveste di mutevolezza e fragilità. Innescando meccanismi transitori, l’artista svizzero blocca nel tempo indecifrabile di un secondo i fotogrammi della metamorfosi delle forme, grazie all’utilizzo dello scatto fotografico o alla manipolazione e all’assemblaggio dei singoli elementi.
Per Quaglia la leggerezza è il disvelamento di forme che si nascondono, conquistano la propria identità e vivono in un luogo altro dal reale attraverso un gesto misterioso, attento e meditato che scaturisce nella rinascita autonoma di ogni singolo elemento. In questa nuova dimensione, ogni cosa si deposita in uno spazio che oscilla tra i meandri della sublimazione, dove le immagini mutano aspetto e sostanza.
Le loro opere sono un insieme di trame, di reti, di specchi e labirinti, sono in realtà metafore visive che nascono dall’io e dai sentimenti dell’individuo, per divenire pensieri del reale.
Light into heavy è un percorso espositivo composto da opere realizzate appositamente che offrono la possibilità di osservare da vicino i misteri della leggerezza catturata nel fascino delle bolle di sapone colorato, nelle diafane forme misteriche provenienti dall’inconscio e nelle infinite possibilità di scambio tra i dettagli di un mondo infinitamente piccolo, quanto imprevedibilmente ricco di una moltitudine cangiante di punti di vista.
L’osservazione del reale che scaturisce nel sogno e nella mimesi si palesa dinanzi agli occhi dello spettatore destando meraviglia e stupore!
La mostra, sottolinea la capacità dell’arte di astrarre alcuni dettagli che ci circondano ogni giorno e di elevarli a puro pensiero speculativo, grazie alla sensibilità degli artisti invitati.
Quello offerto da Giulio Cassanelli, Matteo Emery e Gianluca Quaglia è un percorso intimo e suggestivo che sviscera le trame della leggerezza contemplandone un diverso e inconsueto peso.
Antonio D'Amico