Visti per voi: Jean-Michel Basquiat al Mudec di Milano

E’ in corso al Mudec, Museo delle Culture di Milano, dal 28 ottobre al 26 febbraio 2017, la mostra dedicata a Jean-Michel Basquiat, uno dei protagonisti del panorama artistico del secolo scorso.

L’esposizione, curata dall’amico Jeffrey Deitch e da Gianni Mercurio, è promossa dal Comune di Milano e da 24 ORE Cultura e ospita 140 lavori realizzati tra il 1980 e il 1987.


L’artista di origini haitiane e portoricane nasce a Brooklyn e, sin da bambino, si appassiona all’arte, che lo accompagnerà per tutta la sua breve vita. Da adolescente comincia a disegnare sui muri di New York con le bombolette spray, tecnica espressiva che sarà prevalente nelle sue prime esposizioni.


Lo stile è molto semplice, a tratti naif. Le figure sono sempre ben delineate, racchiuse da contorni molto marcati e i soggetti dei quadri sono ben identificabili. Spesso nelle opere sono inserite delle scritte, spesso con funzioni didascaliche, o addirittura delle poesie, composte dall’artista stesso.


leitmotiv che incontriamo durante la mostra sono molteplici: in primis l’anatomia; non è raro che nelle tele di Basquiat appaiano sezioni umane, ossa o muscoli. L’artista infatti sin da bambino è appassionato della materia, tanto da riversarla nelle sue opere. Altri temi ricorrenti sono i fumetti e i cartoni animati, ma anche la musica, soprattutto il jazz, simbolo della cultura afroamericana.


Un altro fil rouge è proprio quello dell’emarginazione sociale e del razzismo: sia nei quadri sia nelle interviste, emerge quanto Jean-Michel soffra la sua condizione di “diverso”. Nato nel 1960, periodo in cui le leggi razziali negli Stati Uniti erano ancora in vigore, prova sulla sua pelle il clima di segregazione e di diffidenza nei confronti delle persone di colore.


Basquiat vanta diverse collaborazioni con Andy Warhol (alcune di queste opere sono visibili al Mudec), il quale lo spinse ad utilizzare la tecnica della serigrafia e del materiale stampato.


L’arte infantile e stilizzata porta l’artista di Brooklyn ad essere famoso ed acclamato in tutto il mondo e le sue opere ad essere richieste dalle gallerie più prestigiose e dai collezionisti più famelici. 


La morte dell’amico e artista Andy Warhol, però, esasperò in lui l’abuso di droghe fino a condurlo alla morte a soli 27 anni.

Esposizioni a confronto
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"Un'inquieta sernità del visibile", la mostra curata dal Critico d'Arte Lorenzo Bonini alla Umanitaria di Milano
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Tanto più forte l'arte imita la vita, quanto più forte la vita imita l'arte.
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Una mostra per ricordare l'arte e l'impegno del pittore e poeta recentemente scomparso, Giovanni Torres La Torre
La ripresa delle attività è una liberazione
Giornata dei lavoratori.
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