Christo, Jeanne-Claude e i Floating Piers sul Lago d’Iseo
Per sedici giorni, dal 18 giugno al 3 luglio del 2016 (se il clima lo permette), il Lago d’ISeo viene reinventato: centomila metri quadrati di un tessuto giallo scintillante, che prende le tonalità arancioni del tramonto quando è bagnato dalle acque del lago, avvolgono un sistema modulare galleggiante di duecentoventimila cubi di polietilene ad alta densità, e dondolano al movimento delle onde, permettendo di “camminare sulle acque” del lago stesso.
Un giallo che ricorda quello dei capelli della scomparsa Jeanne-Claude e che è un po’ il marchio di fabbrica della coppia di artisti, un giallo che contrasta violentemente con il blu intenso e il verde scuro dei boschi che accarezzano le montagne circostanti, e che rende ben visibili da lontano i Floating Piers, che possono essere osservati anche dai sentieri che conducono a Sulzano fra gli ulivi e i boschi, ma anche dalla alture di Monte Isola e dai monti su entrambe le sponde del lago.
Prospettive sempre diverse ma affascinanti, che rendono bene la grandiosità dell’opera che può essere altrimenti apprezzata solo camminandovi sopra e constatando di prima persona quando sia immensa.
“Come tutti i nostri progetti, The Floating Piers sono gratuiti e accessibili ventiquattr’ore al giorno, tempo permettendo,” ha affermato Christo. “Non ci sono inaugurazioni, aperture, prenotazioni, proprietari. I The Floating Piers sono un’estensione della strada e appartengono a tutti”.
Mentre tutti sanno che una passerella flottante lunga tre chilometri è stata posata negli scorsi mesi per permettere di attraversare a piedi le acque del lago d’Iseo da Sulzano a Monte Isola, da Monte Isola all’Isola di San Paolo, forse non tutti sanno che il tessuto giallo oro ricopre anche ben due chilometri e mezzo di strade pedonali a Sulzano e a Peschiera Maraglio.
La passerella è larga sedici metri e alta circa trentacinque centimetri, i lati sono delicatamente digradanti verso l’acqua, per imitare le normali coste e spiagge esistenti. Cristo ha affermato che “Coloro che sperimenteranno la camminata sui The Floating Piers si sentiranno come se camminassero sull’acqua o forse sulla schiena di una balena. La luce e l’acqua trasformeranno il tessuto giallo brillante in sfumature di rosso e oro per tutti i sedici giorni”.
Dati tecnici a parte, l’esperienza è unica e merita la fatica di viverla. Perchè di una fatica si tratta, ma anche l’attesa e il sole, il caldo e lo sforzo per raggiungere i Floating Piers fanno parte di un’esperienza artistica totalizzante.
L’imponente organizzazione fa sì che vi siano parcheggi, navette, treni frequentissimi, traghetti da diversi punti del lago, ma la gente è davvero tanta e bisogna armarsi di pazienza e prevedere lunghe code anche solo per prendere una navetta. Per chi ha una buona forma fisica e una buona resistenza agli forzi, consigliata la via pedonale. Che non è la via lacustre, quindi pianeggiante e semplice, ma, provenendo da Iseo, si viene dirottati verso un sentiero agreste, in forte pendenza all’inizio e con una pendenza minore successivamente. Ci si trova a superare gli ulivi, e in qualche punto all’ombra di grandi alberi, ma in generale il percorso è sotto il caldo sole di giugno. Ed è lungo, molto lungo. Ma ne vale la pena, perchè la vista che offre sull’opera di Christo è mozzafiato. La visuale si apre sull’intera opera: da Sulzano a Monte Isola, da Monte Isola all’Isola di San Paolo e ritorno (due tratti separati di Floating Piers). E lo spettacolo che si para agli occhi dei visitatori include anche le differenze cromatiche fra le acque in normale movimento e quelle invece racchiuse fra due rami di galleggianti, quasi ferme e di colore decisamente diverso.
Una volta giunti a Sulzano, i visitatori sono accolti dai primi metri di tessuto giallo brillante e si devono mettere in coda per accedere alle “passerelle”. Il primo tratto di queste ultime è breve: fra Sulzano e Monte Isola il braccio di lago non è amplissimo, ma anche qui le passerelle offrono il primo sentore di cammino sulle acque, o sulla schiena della balena: ondeggiano, sebbene non in modo allarmante, e la sensazione è molto diversa da quella che si prova sulle classiche passerelle che portano agli imbarchi di piccoli natanti lacustri.
Dopo un cammino attraverso il centro di Peschiera Marasino, sempre accompagnati dal luminosissimo tessuto giallo, si arriva ai due rami più lunghi dei Piers: quelli che conducono all’Isola di San Paolo.
Sono anche meno affollati del primo, perciò offrono la possibilità di godere maggiormente dell’opera e di sentirsene parte. Il consiglio è quello di percorrerli a piedi nudi: si comprenderà così che in realtà i blocchi di polietilene ad alta densità non sono duri, ma danno la sensazione di qualcosa che si deforma sotto ai piedi, benchè ricoperti di tessuto. Se la giornata è di pieno sole, si potrà godere del forte contrasto fra il blu del cielo, il verde-blu del lago, il verde dei boschi sui fianchi delle colline e delle infinite sfumature che assume questo tessuto cangiante: dal giallo all’oro, i particolare quando colpito in pieno dal sole, e dall’arancione al rosso, soprattutto nelle zone vicine all’acqua o dove è bagnato.
L’Isola di San Paolo, circondata dai The Floating Piers, offre un inganno visivo: sembra quasi che i Piers siano posati su terreno e invece la casa e le sue mura posano direttamente nell’acqua e i floating Piers sono solo vicinissimi alle mura: fra esse e i Piers una rete a protezione di cadute accidentali nell’acqua.
Dall’Isola minore si può tornare a Monte Isola usando un altro Pier, per poi percorrere il sentiero a bordo lago anch’esso ricoperto di tessuto fino alla passerella che riporta a Sulzano da Monte Isola.
Un’esperienza entusiasmante, che porta lo spettatore a calarsi nell’opera d’arte di Christo, a farne parte attiva, a renderla un’opera vivente.