Lucy: qualche curiosità sull'antenata dell'uomo nel quarantunesimo anniversario della sua scoperta
Scoperta nel 1974, Lucy è nota a tutti, ma alcune curiosità sono sicuramente ancora da scoprire.
Molti di voi oggi, utilizzando il noto motore di ricerca, si saranno accorti del nuovo Doodle proposto da Google.
Esso è dedicato a Lucy, l'ominide più antico ritrovato ad oggi, i cui resti furono rinvenuti esattamente 41 anni fa, in questo giorno nel 1974.
In realtà il ritrovamento riguardò una notevole serie di ossa fossilizzate, in quantità tale da costituire oltre il 40% dello scheletro originario, il che lo rese una scoperta a dire poco eccezionale: rarissimo sono i ritrovamenti di tale portata, di norma le ossa ritrovate non raggiungono una tale percentuale dello scheletro originario.
Esso è dedicato a Lucy, l'ominide più antico ritrovato ad oggi, i cui resti furono rinvenuti esattamente 41 anni fa, in questo giorno nel 1974.
In realtà il ritrovamento riguardò una notevole serie di ossa fossilizzate, in quantità tale da costituire oltre il 40% dello scheletro originario, il che lo rese una scoperta a dire poco eccezionale: rarissimo sono i ritrovamenti di tale portata, di norma le ossa ritrovate non raggiungono una tale percentuale dello scheletro originario.
Tali ossa costituivano, appunto, lo scheletro di un ominide della specie
che venne ribattezzata Australopithecus Afarensis, e risalivano a circa
3,2 milioni di anni fa.
La scoperta avvenne in una vallata dell'Etiopia, poco lontana da Addis Abeba.
Subito dopo il ritrovamento ai paleontologi fu chiaro che Lucy rappresentava una scoperta realmente straordinaria, poiché apparteneva a una specie fino ad allora sconosciuta e rappresentava l'anello mancante nell'evoluzione dell'uomo.
Se molte notizie relative a Lucy sono note ai più, vi sono alcune piccole cose che rappresentano delle curiosità meno conosciute.
Intanto, perché venne scelto il nome Lucy? Perché il paleontologo Donald Johanson, appena fatta la scoperta, tornò all'accampamento e accese il mangianastri. Le note di una famosa canzone dei Beatles, Lucy in the Sky with Diamonds risuonarono nell'aria e fu allora che uno dei ricercatori propose di chiamare l'ominide Lucy.
Inoltre, Lucy camminava eretta, e forse non tutti lo sanno. La conoscenza del tipo di camminata deriva dallo studio delle ossa ritrovate, in particolare delle ginocchia e delle curvature della spina dorsale. Un tratto, questo, incredibilmente umano.
A oggi non si sa come sia morta Lucy. Ed ecco la terza curiosità. Gli studiosi, con i reperti a loro disposizione, hanno potuto stabilire che cosa non l'abbia uccisa. Innanzitutto l'età: dalla dentatura e dalla sua consunzione è emerso che si trattava di un esemplare di femmina dulta, ma non anziana, ergo l'età è esclusa dalle cause di morte. Inoltre, la mancanza di segni di denti sulle ossa indicano che non sia stata uccisa e poi sbranata da altri animali. Vi è un unico segno di un dente di carnivoro su un unico osso, e non è dato sapere se sia stato inferto prima o dopo la morte.
Dove si trova Lucy? E', ancora oggi, vicina al luogo del suo ritrovamento. Viene infatti conservata ad Addis Abeba, al Museo Nazionale dell'Etiopia, in una cassaforte appositamente costruita, e non è visibile al pubblico. Al pubblico è invece esposta una copia in gesso, così come se ne può vedere una copia in gesso anche al Musée de l'Homme di Parigi.
Infine, Lucy era bassa. E' noto che gli uomini sono cresciuti di statura e peso nel corso dei secoli e anche durante l'evoluzione della specie. Ma Lucy era veramente piccola: raggiungeva il metro e dieci di altezza per circa 29 kg. di peso stimato.
Essa rappresenta l'anello mancante tra il genere scimpanzé e quello Homo e, dopo il suo ritrovamento, permise agli scienziati di completare il quadro dell'evoluzione della specie. Fra le altre scoperte che si fecero grazie a suo ritrovamento, si comprese che la camminata eretta, fino ad allora ritenuta conseguente all'aumento delle dimensioni del cervello, in realtà precedette questo significativo cambiamento: il cervello di Lucy, infatti, era poco più grande di quello degli scimpanzé. Permise anche di capire che l'Homo Habilis, ovvero la prima forma di Homo, discende dall'Australopithecus Afarensis o, forse, da una specie successiva di Australopiteco, e da qui anche, circa 200.000 anni fa, l'Homo Sapiens.
La scoperta avvenne in una vallata dell'Etiopia, poco lontana da Addis Abeba.
Subito dopo il ritrovamento ai paleontologi fu chiaro che Lucy rappresentava una scoperta realmente straordinaria, poiché apparteneva a una specie fino ad allora sconosciuta e rappresentava l'anello mancante nell'evoluzione dell'uomo.
Se molte notizie relative a Lucy sono note ai più, vi sono alcune piccole cose che rappresentano delle curiosità meno conosciute.
Intanto, perché venne scelto il nome Lucy? Perché il paleontologo Donald Johanson, appena fatta la scoperta, tornò all'accampamento e accese il mangianastri. Le note di una famosa canzone dei Beatles, Lucy in the Sky with Diamonds risuonarono nell'aria e fu allora che uno dei ricercatori propose di chiamare l'ominide Lucy.
Inoltre, Lucy camminava eretta, e forse non tutti lo sanno. La conoscenza del tipo di camminata deriva dallo studio delle ossa ritrovate, in particolare delle ginocchia e delle curvature della spina dorsale. Un tratto, questo, incredibilmente umano.
A oggi non si sa come sia morta Lucy. Ed ecco la terza curiosità. Gli studiosi, con i reperti a loro disposizione, hanno potuto stabilire che cosa non l'abbia uccisa. Innanzitutto l'età: dalla dentatura e dalla sua consunzione è emerso che si trattava di un esemplare di femmina dulta, ma non anziana, ergo l'età è esclusa dalle cause di morte. Inoltre, la mancanza di segni di denti sulle ossa indicano che non sia stata uccisa e poi sbranata da altri animali. Vi è un unico segno di un dente di carnivoro su un unico osso, e non è dato sapere se sia stato inferto prima o dopo la morte.
Dove si trova Lucy? E', ancora oggi, vicina al luogo del suo ritrovamento. Viene infatti conservata ad Addis Abeba, al Museo Nazionale dell'Etiopia, in una cassaforte appositamente costruita, e non è visibile al pubblico. Al pubblico è invece esposta una copia in gesso, così come se ne può vedere una copia in gesso anche al Musée de l'Homme di Parigi.
Infine, Lucy era bassa. E' noto che gli uomini sono cresciuti di statura e peso nel corso dei secoli e anche durante l'evoluzione della specie. Ma Lucy era veramente piccola: raggiungeva il metro e dieci di altezza per circa 29 kg. di peso stimato.
Essa rappresenta l'anello mancante tra il genere scimpanzé e quello Homo e, dopo il suo ritrovamento, permise agli scienziati di completare il quadro dell'evoluzione della specie. Fra le altre scoperte che si fecero grazie a suo ritrovamento, si comprese che la camminata eretta, fino ad allora ritenuta conseguente all'aumento delle dimensioni del cervello, in realtà precedette questo significativo cambiamento: il cervello di Lucy, infatti, era poco più grande di quello degli scimpanzé. Permise anche di capire che l'Homo Habilis, ovvero la prima forma di Homo, discende dall'Australopithecus Afarensis o, forse, da una specie successiva di Australopiteco, e da qui anche, circa 200.000 anni fa, l'Homo Sapiens.
Mik :
Bello, curioso ed interessante. | mercoledì 25 novembre 2015 12:00 Rispondi