L'eroina di Orleans
Tra Trecento e Quattrocento, in Europa si sviluppa una fase storica riconosciuta dagli studiosi come il passaggio dai regimi monarchici allo stato “nazionale” di età moderna. La Francia e l’Inghilterra sono le due realtà politiche maggiormente toccate da questo processo.
In questo sfondo politico e culturale si colloca uno scontro armato, tra le due potenze, destinato a durare più di un secolo: la Guerra dei Cent’Anni. Le cause di questo conflitto le troviamo nella crisi dinastica del 1328, quando, Carlo IV re di Francia morì senza lasciare eredi, e nelle rivendicazioni del sovrano inglese su terra francese.
Nell’ultima fase della guerra dei cent’anni si contraddistinse una figura destinata a divenire emblema della storia nazionale francese: era l’eroina, ed oggi santa, Giovanna d’Arco (1412-1431), conosciuta anche come la Pulzella d’Orléans.
Sin dalla tenera età era dedita alla carità, aiutava i malati e i senzatetto. Aveva solo tredici anni quando iniziò a sentire delle voci che ella attribuì a Dio. Quelle voci la incitavano a liberare la Francia, occupata dagli inglesi. Partì allora verso la città di Chinon per incontrare Carlo VII, futuro re di Francia, il quale, però, la sottopose a diverse prove prima di concederle la sua fiducia e la possibilità di unirsi alle sue truppe.
Una volta superati i giudizi e i dubbi di ecclesiastici e teologi, Giovanna lasciò la città di Chinon e si diresse verso Orléans, ancora assediata dall’esercito inglese. Dopo una lunga battaglia riuscì a liberare la città dalla stretta morsa britannica, ma non era preparata alla morte che segue una guerra e ne rimase fortemente sconvolta.
Ella riuscì a restituire vigore alla Francia, grazie alle numerose campagne combattute ed alle molteplici vittore, ma non venne mai meno ai suoi principi. Non inflisse mai, al nemico, più dolore del necessario.
In una campagna militare a Compiègne, nei pressi di Parigi, fu catturata dai Borgognoni che la vendettero al nemico; il re non intervenne in suo soccorso.
Fu condotta a Rouen, di fronte ad un tribunale ecclesiastico con le accuse di scandalo, superstizione ed eresia. Il processo contro di lei si concluse nel 1431. All’età di soli diciannove anni fu arsa viva nella piazza di Rouen.
Un mese dopo la sua morte, Edoardo III re d’Inghilterra scrisse una lettera diretta a un uomo di chiesa, nella quale accusava Giovanna di essere una mera indovina e di aver condotto uomini d’armi a morte certa. Venticinque anni più tardi, però, un processo la riconoscerà innocente, e nel 1920 verrà proclamata santa.
Giovanna non è solo un’eroina e patriota vissuta molto tempo fa; è diventata un modello femminile alla quale bambine, ragazze e donne si ispirano, una figura che è riuscita ad abbattere, sebbene solo in campo di guerra, la disuguaglianza tra uomo donna. Viene ricordata non solo per le sue gesta, ma anche per il contributo che, oggigiorno, riesce a offrire ad ogni donna, pur essendo scomparsa da oltre cinque secoli.