Mantova
La leggenda narra che Manto, dopo la morte del padre Tiresia (avvenuta durante l'assedio di Tebe), si fosse fermata sulle rive del Mincio, dove pianse fino a che le sue lacrime non diedero forma a un lago. Successivamente Ocno, figlio di Manto, fondò una città sulle sue sponde e in onore della madre la chiamò Mantova.
Incorniciata da tre laghi, Mantova racchiude un anima medievale, con le torri che svettano sulla città e i merli che ricamano il cielo.
Mantova con il suo inconfondibile profilo è una città ricca di storia e di cultura: il castello di San Giorgio, al cui interno si può ammirare la Camera degli Sposi magistralmente affrescata da Andrea Mantegna. Palazzo Gonzaga con i suoi giardini pensili e Palazzo Bonaccolsi dominano Piazza Sordello. La Rotonda di San Lorenzo, la Torre dell'orologio e la Casa del Mercante si affacciano su Piazza delle Erbe. All'interno della basilica di Sant'Andrea, progettata da Leon Battista Alberti, sono custoditi i Sacri Vasi. Passando poi sotto gli archi delle pescherie di Giulio Romano, costeggiando la Casa del Mantegna, nel cui cortile, alzando gli occhi al cielo si può ammirare la quadratura del cerchio in forma architettonica, si giunge a Palazzo Te.
Le tradizioni medievali giunte sino a noi si ritrovano nella genuinità dei tortelli di zucca, nei capunsei e nella torta sbrisolona, accompagnati da un bicchiere di Lambrusco.