"Continuate in ciò che è giusto", storia di Alexander Langer, fondatore dei Verdi nel 1984, di Alessandro Ravaggi
L'angolo del libro, recensione Paolo Rausa

03 luglio 2025
A trent’anni dalla morte di Alexander Langer, il 3 luglio 1995,
autoinflittasi al Pian dei Giullari, zona collinare di Firenze, appeso al ramo
di un albicocco, ci lasciava il cosiddetto “viaggiatore leggero”.
Alessandro Raveggi che all’epoca aveva quindici anni riprende la materia
incandescente della sua vita, lavica, inquieta, instabile e cerca di darle una
qualche forma plausibile. Non è stato facile per Alexander Langer, alfiere di
tante battaglie, lasciare questa vita, non segnato, semmai nella pienezza del
suo impegno di europarlamentare verde, conscio di aver cercato ogni mezzo e
impiegato ogni energia per richiamare la necessità di sollevare i reietti e gli
umili dalle loro condizione di inferiorità sociale e spingere i popoli e gli
Stati a trovare sempre una possibilità di pace vera fra sé e con la Natura,
senza mai distogliere lo sguardo e l’azione dai danni che uno sviluppo
dissennato stesse provocando al Creato, inteso come Comunità di viventi non
solo umani, ivi compresi gli animali non umani e i vegetali.
Conviene disarmare
era la sua parola d’ordine, nei riguardi degli ordigni di distruzione e dello
stretto legame fra la causa dell’ecologia e quella della pace, temi che
coinvolgono tutti. Chi come noi ha una certa età ha vissuto le sue ansie e le
sue aspettative, la consapevolezza che il mondo potesse cambiare, non tanto il
clima, ma le nostre vite. E che si potesse intervenire su tutti gli scenari di
conflitto aperto o latente per eliminarne le cause e approdare ad una nuova
concezioni nei rapporti umani, salvo scegliere sempre di stare dalla parte di
chi subiva i soprusi. Alessandro Raveggi non si accontenta di ripercorrere gli
articoli e gli scritti di Alexander Langer, numerosissimi tanto da meritare
l’epiteto da parte di Adriano Sofri di scrittore di lettere e cartoline, a
tutti da tutto il mondo. Ovunque vi fossero delle cause da difendere, Langer
era lì. Sia che si trattasse di perorare con l’Eni la causa degli Xavantes nel
Brasile contro i facenderos, sia che si svolgesse una manifestazione delle
Madri di Majo per richiedere i corpi dei figli, o in Bosnia Erzegovina per far
tacere le armi, organizzando la carovana della pace con la partecipazione di
altri visionari come lui, i Beati costruttori di pace di don Tonino Bello.
Raveggi ha voluto capire innanzitutto l’atmosfera in cui era maturata la
personalità di Langer, nel suo paese natale con i problemi di convivenza fra
l’elemento italiano e quello tedesco. Il suo rifiuto di farsi incasellare e
scegliere di stare da una parte o dall’altra, lui instancabile costruttore di
ponti. Giunse anche a candidarsi come sindaco di Bolzano nel 1991 ma vi dovette
rinunciare perché non avrebbe mai scelto una comunità contro l’altra. Perciò
Raveggi si reca a Vipiteno e a Bolzano, ripercorre sotto una bufera di neve le
valli care a Langer, frequenta la Fondazione a suo nome. Da lì sgorgavano le
vene di altruismo e generosità che portarono Langer a Firenze a studiare e a
vivere le esperienze dell’Isolotto, a incontrare Giorgio la Pira, a farsi
coinvolgere dalle suggestioni di Ivan Illich sulla descolarizzazione. Da
profondo spirito religioso Langer cerca in tutti i modi di aiutare il prossimo
bisognoso anche con le scelte politiche successive quando incontra la
contestazione studentesca a Sociologia a Trento in Boato, Rostagno, Viale o
l’altra pensante alla Normale di Pisa in Sofri e Pietrostefani.
Una grande
stagione di lotte, sempre di corsa, sempre trafelato, da un avamposto
all’altro, in tutto il mondo. La crisi della formazione politica di Lotta
Continua lo spingono a volgere decisamente lo sguardo alla formazione politica
dei Verdi, di cui diviene fondatore nella assemblea costituente verde italiana
l’8 dicembre 1984. Percorrendo così anche la via istituzionale da
europarlamentare. In questo periodo entra in contatto con la galassia verde
europea e quella tedesca in particolare con una delle sue leader carismatiche,
Petra Kelly. Alex è colpito dalla sua uccisione e le rivolge un commiato che
sembra rivolto a sé stesso. Le scrive che “è troppo arduo essere individualmente
degli “Hoffnungstr?ger” (portatori di speranze collettive) perché sono troppe le attese che ci
si sente addosso, troppe le inadempienze e le delusioni che inevitabilmente si
accumulano, troppe le invidie e le gelosie di cui si diventa oggetto, troppo
grande il carico di amore per l’umanità e di amori umani che si intrecciano e
non si risolvono, troppa la distanza tra ciò che si proclama e ciò che si
riesce a compiere”. Questo addio non è che una riflessione sulla sua vita al
servizio degli altri, in cui si evidenzia drammaticamente lo scarto fra le
aspirazioni e la realtà che inchioda a terra i nostri sogni.
Paolo Rausa
Continuate in ciò che è giusto. Storia di Alexander Langer
di Alessandro Raveggi
Editore: Bompiani
Lingua: Italiano
Data di pubblicazione: 21 maggio 2025
Formato: Copertina flessibile, Kindle
Numero pagine: 240
Prezzo: € 16,15 (copertina flessibile). Disponibile su: Amazon, compralo subito
Prezzo: € 10,99 (Formato Kindle). Disponibile su: Amazon, compralo subito
Disclaimer relativo agli acquisti su Amazon tramite i link presenti su dossiercultura.it
Paolo Rausa
Continuate in ciò che è giusto. Storia di Alexander Langer
di Alessandro Raveggi
Editore: Bompiani
Lingua: Italiano
Data di pubblicazione: 21 maggio 2025
Formato: Copertina flessibile, Kindle
Numero pagine: 240
Prezzo: € 16,15 (copertina flessibile). Disponibile su: Amazon, compralo subito
Prezzo: € 10,99 (Formato Kindle). Disponibile su: Amazon, compralo subito
Disclaimer relativo agli acquisti su Amazon tramite i link presenti su dossiercultura.it
03 luglio 2025