Dal 5 settembre a Chantilly ritorna il mondo de “Le Grand Condè”
Luigi II di Borbone fu l’alter ego politico ed umano di Luigi XIV. Mancò lo scontro finale, probabilmente proprio per la grandezza, e conseguente invulnerabilità, dei due personaggi. Fino al 2 gennaio la reggia del Grand Condè, Chantilly, riporterà in vita con una inedita mostra il lato “Borbone” di quegli sfarzi.
Luigi II di Condè è descritto dalla storia come condottiero
invincibile, l’unico in grado di tenere militarmente la Francia nello stato di supremazia dove il Re Sole
la voleva. Per questo fu perdonata all'altro Luigi la sua partecipazione alla fronda.
Insomma, la grandezza del Borbone serviva alla grandezza di Francia. Luigi di Borbone, insomma, non fu l’antitesi dell’altro Luigi, il re, ma semplicemente un “luogotenente” geniale, con ampi spazi di autonomia, anche politica.
Anche in campo artistico, Luigi contribuì a espandere oltremisura l’immagine della grande Francia. Chantilly divenne il completamento di Versailles, come la reggia, arricchita dalle committenze ai principali artisti europei, dalle feste di Vatel e dai giardini di Andrè la Notre.
Ora le sale della “dimora” rivivono quell'epoca con una mostra irripetibile, arricchite da materiali provenienti da svariate esposizioni europee. Un modo per riscoprire l’altra faccia del... “sole”, testimone della grandezza francese del diciassettesimo secolo.