Google sa chi è Giorgio Morandi, e noi?
Un artista da battaglia, sempre in lotta con il fisico malato, la pittura e gli altri. Questo il tratto saliente di Giorgio Morandi pittore, insegnante e incisore, l’artista che Google ha ricordato nel suo doodle, restituendolo alla conoscenza degli italiani. Un uomo di guerra (che però per malattia non fece la guerra vera) ma anche un uomo disegnatore di un mondo statico, mai troppo eccitato. Le tele, la scuola , la sua famiglia da cui non uscì mai, Bologna e la sua Grizzana furono la pace…Il resto il genio che anche oggi il mondo riconosce
Cercare con l’arte un mondo che mostrava, ed era, altro, questo fu il senso della continua ricerca di una metafisica. Un mondo altrove, ostinato e tranquillo, questo il modo di intendere di Giorgio Morandi che però molto spesso cozzava con quelli che lo circondavano, e che sfociava in una continua lotta con una parte del mondo artistico ufficiale.
L'arte di Morandi era la scrittura su tela della sua esistenza familiare, una precisione di toni tiepidi, quasi immobili, come i giorni di una vita vissuti con la madre e le sorelle, da cui il pittore mai si staccò, diviso fra il lavoro di insegnante e quello di genio del novecento, la casa di Bologna e quella campagnola, a Grizzana, in uno scorrere del tempo così vicino all’immobilità.
Ma al di fuori delle cose “sue”, Morandi uomo fu innovatore
testardo, di lotta, contro le istituzioni, fin dall’inizio, quando studente
eccellente si trovò a restare al margine degli studi perché, rispetto ai maestri, vedeva una via
diversa. Nato nei 1890, pur arruolato non vide il fronte, perché travolto da
una malattia che lo salvò dall’inutile strage ma allo stesso tempo le tediò in
diversi periodi.
Fu dalla malattia che probabilmente nacque
il senso di “nido” famigliare, di osservazione del mondo che rimase fisso in lui,
sostrato delle sue opere anche abbracciando le avanguardie, compresa quella futurista nel primo
dopoguerra. Non viaggiò molto
all’estero, ma lo stesso alla sua attenzione non sfuggì nessuna corrente.
Se l'artista si nutriva di "nuovo" il
genio aveva bisogno di sciacquare in un “piccolo mondo antico” la sua
arte irrequieta, rivoluzionaria, così “avanti” da destare ancora oggi
l’attenzione, vedi quella mediatica di Google.
Giorgio Morandi si spense nel
1964, dopo aver conquistato il mondo e i principali musei internazionali. E’ un
artista le cui immagini sono da rinnovare giorno dopo giorno, perché testimone di una genialità su basi
tranquille, campagnole, mai psichedeliche ma fondamentalmente vere e
rivoluzionarie. Un senso d'immagine e di poesia che potrebbe aiutare oggi una società brutalizzata dalla crisi e dalle leggi dei tagli perfetti.