95 tesi e una porta

Secondo la tradizione, il 31 ottobre del 1517, il rivoluzionario frate agostiniano Martin Lutero affisse sulle porte della chiesa del castello di Wittenberg, un elenco contenente 95 tesi che mettevano in discussione la pratica della vendita delle indulgenze promossa dalla Santa Sede.

La guerra contro la Francia stava dissanguando le casse papali; ciò che non riusciva a prelevare, veniva esatto per contribuire ai lavori di completamento della Basilica di San Pietro. Inoltre c'erano i banchieri tedeschi Fugger a cui andava restituito il prestito ottenuto per le imprese vaticane. Roma aveva stava prosciugando i suoi fondi. Papa Leone X dovette scendere, come tanti altri prima di lui, al solito e triste leitmotiv del compromesso.


L'amministratore apostolico Alberto di Hohenzollern, era disposto ad aiutare finanziariamente le imprese della Chiesa di Roma con 10.000 ducati, al modico prezzo di una nomina e una consacrazione ad arcivescovo di Magonza: un vero affare, che Leone X non si lasciò scappare. Alberto ottenne quella cifra sempre dai banchieri Fugger e per restituirla, papa Leone X gli concesse la libera vendita di indulgenze all'interno della sua circoscrizione territoriale. La metà degli utili sarebbe andata al completamento della Basilica di San Pietro, mentre l'altra a saldare il debito di Hohenzollern con i Fugger. 


"Paradiso in saldo". Per il giovane Lutero era inammissibile. Ritenne le indulgenze e i loro promotori, responsabili della corruzione della morale cristiana. Per questo, mise per iscritto le famose 95 tesi che mettevano in discussione la maligna pratica economica, più comunemente note come Discussione sulla dichiarazione del potere delle indulgenze, e le affisse sulla celebre porta di Wittenberg. 

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