In mostra tra Colori e Materia
Si è inaugurata sabato 19 novembre, presso il centro culturale “ClickArt” di Cormano, la personale di Marco Paciello, vincitore del primo premio della III edizione del concorso pittorico “Colori e Materia” ideato da Luigi Profeta.
Marco Paciello, classe 1968, dopo essersi diplomato al liceo artistico, prosegue gli studi frequentando la facoltà di architettura. Facoltà che però non porta a termine poiché non la considera la sua strada.
Decide allora di proseguire con quella che è la sua naturale passione, la pittura. Dalle basi apprese al liceo, sviluppa le sue doti naturali da autodidatta, seguendo il pittore Piero Gauli, suo vicino di casa.
INTRVISTA:
Cosa significa per te arte?
“L’arte per me è espressione, espressione totale. Non ho una direzione precisa, tendo, piuttosto, a recuperare ciclicamente esperienze diverse, sempre nella pittura paesaggistica, ma orientata ora al surrealismo, ora all’ espressionismo. Il mio, dunque, è un modo continuo di sperimentare me stesso”
Come definisci il tuo stile pittorico e a quale corrente ti senti più vicino?
“E’ una domanda difficile a cui rispondere perché sono legato all’interpretazione e alla rappresentazione del paesaggio. Per fare questo, uso stili e approcci diversi, da uno più analitico a uno più libero, capace di esprimere al meglio le emozioni e miei stati d’animo. “
Come sei entrato in contatto con il centro culturale?
“Ho conosciuto Luigi Profeta attraverso i social e da quel momento, ormai un paio d’anni, ho cominciato a partecipare ai suoi eventi. Mi è subito piaciuto perché è un ambiente famigliare e schietto, proprio come dovrebbe essere famigliare e schietta l’arte.”
Per quanto riguarda il movimento della Psico avanguardia, potresti esprimere una tua opinione di accordo o disaccordo, con quelli che sono i punti fermi del manifesto?
“Per quanto io non abbia ancora preso parte al movimento, mi trovo in pieno accordo con i punti del manifesto, soprattutto perché è un movimento libero, capace di lasciare all’artista piena libertà espressiva. Non impone una determinata direzione stilistica agli artisti, ma li rende uniti dalla comune libertà d’espressione, lasciano loro una grande, quanto fondamentale, apertura.”
(Foto di Massimo Chisari)
Donatella Sarchini :
Una bellissima mostra, che induce a fruire del tema del paesaggio con uno sguardo diverso, intimo e riflessivo. Per cui anche un semplice ambiente campestre diviene spunto per una riflessione sull'umana natura, e sulla possibilità concreta di vivere in un mondo migliore, fatto di pace, di musica e di poesia. Soprattutto nei quadri più recenti, in cui l'immagine si evolve virando dalla realtà all'astrazione e dipingendo paesaggi interiori. Ho trovato molto belle e introduttive anche le citazioni che accompagnano le opere. | mercoledì 23 novembre 2016 12:00 Rispondi