Il Crollo della cultura...

Più dei tanto sbandierati crolli di Pompei, quello che è avvenuto nel borgo di Tusa, nei Nebrodi, è paradigma del nostro paese: il “Ponte Ruggieri” di Tusa, costituiva una struttura di pregevole fattura dal punto di vista architettonico che si sviluppava in tre arcate, situato sull’antico fiume denominato “Aleso” oggi “Fiumara di Tusa” ricadente sul territorio tusano e risalente alla seconda metà del 1500.Purtroppo, in questi giorni il ponte è crollato, e esso, e la sua storia secolare, non esistono più.

Da notizie documentate, la struttura faceva parte degli itinerari storici che costituiva una delle arterie viarie di comunicazione della antica strada Alesa-Herbita Enna. Nel tempo ha subito interventi di manutenzione databili nel secondo decennio del 1700 per convogliare le acque del fiume sotto l’imponente struttura e successivi altri interventi per la manutenzione strutturale. Da allora non ha subito alcun intervento ed è stato in preda al disinteresse totale, contro a possibili azioni volte alla sua conservazione e recupero delle parti.

La struttura essendo da anni in completo stato di abbandono, è stata preda all’inciviltà e all’incuria, nonostante facesse parte di un itinerario turistico del nostro territorio.

La situazione ormai precaria delle sue parti, che da qualche anno accennavano a crollare, era a conoscenza di tutti, senza che questo provocasse nessun intervento. Ora, nel silenzio assordante, è successo quello che ci si aspettava: il manufatto è crollato, rappresentando una grave perdita per il nostro patrimonio culturale ed architettonico. Un pezzo caro di storia Alesina, se ne è andato, rimane lo sconcerto e l’incomprensione di come l’indifferenza possa far danni. Ma non arrendiamoci, questo giornale e tutto il network Argomenti Nuovi sono convinti che sia la cultura del territorio, e le sue opere secolari, la parte d’Italia da difendere.

 

Pasquale Serruto 

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