Forse c'è semplicemente bisogno di aria nuova
Probabilmente adesso l'Italia è come il mare dopo una tremenda tempesta con l'acqua, che di solito dovrebbe essere chiara e azzurra, bruna di fango, le alghe e i pesci morti a riva e il senso di tanta, tanta desolazione. Purtroppo una tempesta non è mai giusta in ciò che colpisce. Nella sua corsa distrugge ciò che è giusto non stia più in piedi ma anche tanti, tanti innocenti e tante buone volontà. Si sa però, che prima o poi, per legge di sopravvivenza, tutto ritornerà nuovo, e vale la pena credere che le cose dopo saranno rimesse al giusto posto, che verrà una giustizia, e la possibilità, per chi lo merita, di ritirarsi in piedi,
Ecco, probabilmente il nostro paese adesso sta solo aspettando che il sole possa di nuovo uscire dalle nubi, non disperiamo anche se l'aria nuova che qui evochiamo, al momento, si stenta davvero a vederla.
Bisogna essere ottimisti, o provarci almeno, e leggere i minimi segnali come annunci di qualcosa che verrà. Di buono c'è che oggi, abbiamo ormai quasi nulla da perdere, e quasi tutto da riconquistare. Ci sono macerie da sostituire con edifici nuovi, in ogni campo. E si sa, l'Italia, in queste condizioni, ha sempre dato il meglio.
Aria nuova. Dobbiamo vederla, per forza, magari leggendola negli occhi dei nostri figli, che per fortuna, il vecchio non l'hanno conosciuto. A questa società dobbiamo riuscire a dare nuove basi, che noi si rinasca e si resti, come diceva Verga, semplici ciottoli lasciati a riva dalla corrente.
Forse il segreto per creare il nuovo è quello di mettere in discussione tutto ciò che era il vecchio. Solo così saremo sicuri di salvare solo il meglio.
La storia ha visto troppe rivoluzioni che partendo da un concetto di giustizia, hanno creato solo il peggio assoluto.
Perché nuovo, vecchio, giusto, sbagliato, sono termini che valgono poco se sono basati solo su affermazioni, urla, offese, etichette o marketing.
Sono termini importanti, fondamentali, “rivoluzionari” solo se si ha la forza e la capacità (perché anche la capacità non può essere una affermazione) di farli diventare argomento, ragionamento, piano, programma, sogno ma anche aspirazione possibile.
Ecco, nelle nostre pagine respirerete tanti frammenti della vita che ci circonda in questo inizio estate 2014. Quasi tutti, a rigirarseli fra le dita, possono essere sintomi di un'aria nuova. Sta a noi saper riedificare su di essa una società più giusta, con un pensiero più alto, con una voglia di crescere, partecipare e non rimanere a guardare.
Noi come editori abbiamo al via qualche novità
Attorno a noi c'è ancora tanto odore di vecchio. Ma lo sappiamo, quasi sempre basta aprire le finestre, areare un po' i locali.
E poi, siamo positivi, ralla fine il sole vince sempre...