Boston Tea Party

Il 16 dicembre 1773 ebbe luogo il Boston Tea Party, antefatto fondamentale per la successiva rivoluzione americana del 1775. Tre navi della Compagnia delle Indie Orientali, ormeggiate al porto di Boston, vennero assalite e svuotate dai carichi di tè -poi gettati in mare- da parte dei membri della società segreta Sons of Liberty, in perenne conflitto con l’Inghilterra.

Era il 1773. Le colonie americane erano controllate della corona inglese. La città di Boston, pur essendo stata a lungo sede di un'intensa attività commerciale, ospitava ora una popolazione locale sempre più impoverità dalla politica fiscale promossa dall'Inghilterra. 

Con l'inasprirsi delle leggi inglesi sulla tassazione delle colonie aumentò di conseguenza l'ostilità locale verso le imposte, che per altro erano accompagnate da una pressoché inesistente rappresentanza parlamentare delle colonie a Westminster. John Hancock, protagonista della protesta, divenne celebre per le parole no taxation without representation

Sugar Act, Stamp Act, ora Tea Act: tutti questi provvedimenti britannici volti alla tassazione dei prodotti importati nelle colonie erano in realtà favori prestati dalla corona inglese alla Compagnia delle Indie Orientali, organizzazione con forti interessi nel continente americano e che esprimeva una vera e propria lobby molto influente in parlamento.

I Sons of Liberty, membri di una società segreta locale diretta da Samuel Adams, reagirono all'ennesima manifestazione legislativa dell'ingordigia britannica organizzando un'azione di sabotaggio delle merci che la Compagnia delle Indie avrebbe dovuto vendere a Boston per tentare di sanare i suoi tanti debiti. Travestiti da indiani Mohawk, Adams e i suoi salirono sulle navi ormeggiate cariche di tè buttandolo in mare e mandando in fumo non solo una quarantina di tonnellate di prodotto, ma anche 10.000 dollari di potenziale guadagno per la Compagnia.

Questo schiaffo morale trasformò la protesta in ribellione, che a sua volta divenne rapidamente rivolta armata e infine guerra aperta per la creazione di un paese indipendente dall'Inghilterra.

Re Giorgio III e i suoi successori non avrebbero più governato il territorio americano.

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