“Un'inquieta serenità del visibile”, la nuova personale di Carla Bruschi, all’Umanitaria di Milano
L’inaugurazione della mostra a cura di Lorenzo Bonini si terrà lunedì 21 novembre alle ore 18.30
Anteprima assoluta delle ultimi lavori di Carla Bruschi, che
per l’occasione saranno ospitati in una cornice esclusiva. La Mostra “UN'INQUIETA
SERENITÀ DEL VISIBILE”, si terrà presso
il Chiostro dei Glicini della Società Umanitaria, via San Barnaba 48,
Milano inaugurerà Lunedì 21 novembre alle ore 18.30. Le nuove opere sono un percorso
antologico del lavoro e dell’estro creativo dell’artista milanese che affronta
ancora una volta una mostra di carattere tematico sociale. L’esposizione realizzata
con il contributo di FLYDECO S.r.l. , il supporto dell’Associazione Universo
Femminile e il patrocinio della Regione Lombardia, proseguirà fino al 28 novembre e sarà possibile visitarla
gratuitamente tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20 .
La Società Umanitaria ha luogo nel centro di Milano, alle spalle del Palazzo di
Giustizia, in un ex convento francescano del ‘400, suddiviso in quattro
chiostri rinascimentali ed un ex refettorio – il Salone degli Affreschi –, le
cui pareti affrescate sono un’eredità senza prezzo.
«Ogni nuova occasione la assorbe profondamente, - dichiara il critico Lorenzo Bonini - la affascina soprattutto il pensiero di ripercorrere d'un fiato i diversi aspetti della storia scelta, dopo l'esperienza della Milano da bere, mostra sbalorditiva tenutasi alla casa Museo Tadini di Milano, dove si gridò al Nuovo Neorealismo. La sua analisi parte da lontano, prima ancora nella ricerca come designer di accessori: gioielli, borse, penne, agende, mobili, sedute, arredi ante litteram, con il coraggio che la contraddistingue di guardare indietro senza nostalgia per le origini del suo lavoro, ma con il desiderio di verificare fino a che punto è an-cora valido quel processo di critica manifesta che può attuarsi attraverso la pittura».
«Dotata di un’antenna interiore che le consente di captare segnali impercettibili – scrive di lei Ombretta Colli -, Carla sa immergersi nel cuore del tempo per coglierne la natura profonda e le dinamiche che lo animano. Nelle sue opere non si limita a trasferire il presente indecifrato che abita le nostre esistenze, abbandonandoci a libere interpretazioni artistiche, ma ci invita a ritrovare il coraggio per nuove battaglie, risvegliando la nostra storia, il nostro senso di appartenenza, il nostro amore per la bellezza nelle varietà di colori che rispecchiano la pluralità espressiva che caratterizza la nostra identità sociale. I cavalieri di Carla non sono spettri del passato che emergono dall’ombra con scudi e corazze per difendere antichi valori, sono piuttosto l’immagine di una rinnovata fierezza che non rinnega il presente ma lo interpreta, ne definisce nuovi simboli e racconta nuove imprese».
Dice ancora di lei il curatore della mostra Lorenzo Bonini: «Nell'ispirazione di Carla Bruschi c'è un sentire politico sociale istintivo, una visione raffinata e istantanea della società, un'adesione alla incerta languida civiltà occidentale. La presente mostra prende avvio da un gruppo di dipinti realizzati e ispirati dalla storia di un passato remoto, che oggi purtroppo si ripropone e la Bruschi ha colto il problema al volo come sempre. Posso ricordare e fare presente hai più diffidenti che a Parigi in questi giorni la Maison Dior, sfila in passerella con modelle che indossano princesse a tinte nere e variopinte iridescenti, tutte decorate con spade, scudi e insegne medioevali dei crociati. Carla Bruschi anch'essa argomenta dipingendo e induce l'osservatore ad un richiamo sul bisogno del momento e lo attualizza proprio come casa Dior. In questa prima serie si affida al valore primordiale del gesto, sono segni istintivi che racchiudono insegne, armi, macchie, addobbi a collage, eseguiti utilizzando addirittura la paglietta metallica da cucina, tutte le forme dei personaggi sono arcaiche che rivelano il senso dell'impatto e soprattutto del bisogno di richiamare l'attenzione sul soggetto e suo contenuto. Un poema di simboli primordiali eseguiti con l'apporto di reperti di cronaca e eventi d'oggi per una realtà ancora da compiersi, raccontata e dimostrata dalla sua temibile esistenza fuori dai loro confini. Dentro l'espressività di questi dipinti si coglie la disponibilità di lasciarsi catturare dai ritmi e dai colori, sperimentando l'attimo in cui la pittura diventa simbolo, fermento, evento instabile, sospeso tra luce e ombra, tra slancio e concentrazione, tra misura e sbilanciamento di uno spazio ormai ampiamente diffuso e svuotato, si fa esigenza d'approfondimento, una ginnastica necessaria a verificare gli strumenti espressivi per poi giocarli su percorsi diversi, con altre tentazioni».
Breve Biografia
Il percorso artistico di Carla Bruschi inizia in giovane età
e da subito la sua pittura non indaga le forme, bensì lo spirito che le anima,
anche quando si arricchisce nel tempo di nuove formule espressive che integrano
materiali come sassi, specchi rotti, stoffe. Calamitata dalla bellezza e dalla
creatività del mondo della moda, crea abiti, accessori, oggetti d’arredo. Dalla
ricerca di nuove formule espressive nascono gli Alieni, arte da indossare: una
collezione di gioielli che Carla compone pezzo per pezzo, uno ad uno, mossa da
istinto, piacere del contatto ed empatia con tutto ciò che di immateriale e di
ignoto la sfiora.
“UN'INQUIETA
SERENITÀ DEL VISIBILE” Società Umanitaria Metropolitana MM1 (Rossa) fermata San Babila; Orari di apertura dalle 10 alle 20
|
Con il Patrocinio di Regione Lombardia Ufficio Stampa
Carla Bruschi Art
|