Sostenibilità 4.0: la quarta rivoluzione industriale
Milano - Nella mattinata di ieri, mercoledì 7 giugno, dalle 9 alle 13, si è tenuta presso la sede milanese di Microsoft Italia, in viale Pasubio 21, la conferenza organizzata da Qcumber inerente alla sostenibilità 4.0.
Dopo il successo della Conferenza Mondiale IAIA15, Impact Assessment in the Digital Era, tenutasi a Firenze l' aprile del 2015 patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la partecipazione di più di mille delegati provenienti da oltre 90 nazioni, Microsoft e IAIA Italia hanno organizzato con Q-Cumber, un nuovo, grande evento.
Tecnologia. Sviluppo. Sostenibilità. Questi i punti principali trattati durante la conferenza tenutasi in via Pasubio 21, sede milanese di Microsoft Italia, indetta da Qcumber, piattaforma riconosciuta come una delle 100 migliori idee al mondo nel 2012 nell'ambito degli Startup Games di Londra (UKTI 2012), che assieme alla software house di Bill Gates ha sviluppato un sogno, creato un progetto, plasmato una realtà: la sostenibilità 4.0 nella creazione di strategie e strumenti di supporto alle decisioni per la E-Governance delle smart communities.
L'informatica, questa la chiave di volta, può aiutarci a creare un mondo migliore ed eco sostenibile. L'era digitale, che oggi si può sincerare come IV rivoluzione industriale, può dunque aiutare lo sviluppo socio-economico del pianeta attraverso un concetto: quello di share value, valore condiviso.
Si prenda un'industria, una idea di business. Si prenda poi il luogo dove svilupparla e, per finire, si prendano in esame gli attori protagonisti che svilupperanno tale idea. Il risultato dell'equazione sarà una parola: stakeholders.
Qcumber, infatti, mira a creare un vero e proprio eco sistema, dove realtà eclettiche condividono gli stessi ideali e gli stessi flussi di informazione.
Il concetto lo spiega bene l'amministratore delegato di Microsoft Italia Carlo Purassanta che, asserisce, siamo nel corso di una nuova rivoluzione industriale, la quarta per l'esattezza, che cambierà i fattori produttivi così come oggi siamo soliti pensarli.
Del resto, a pensarci bene come dargli torto, l'informatica, per l'economia, sta facendo oggi quello che l'elettricità ha fatto il secolo scorso. Bisogna dunque essere pronti al cambiamento. Accettarlo e con esso cambiare noi stessi, il nostro modo di agire e di pensare.
Nel corso del 2017 - dichiara il CEO di Microsoft Italia - arriveremo a produrre una quantità di informazioni superiore a quella prodotta fino ad oggi nell'intera storia dell'uomo e se un' intelligenza superiore a noi, sarà capace di suggerirci cosa fare, ecco che si otterrà un servizio a valore aggiunto capace di rendere la nostra vita più serena.
Il tema ambiente, oggi più che mai, è un argomento molto sentito e "chiacchierato". Basti pensare al presidente degli USA Donald Trump, che ha deciso di abbandonare gli accordi di Parigi sul clima. Un'uscita plateale, quella del Presidente, che ha dato adito a non poche polemiche e dissensi sia da parte degli altri paesi del mondo, che credono fortemente in un ambiente più pulito, che da parte delle maggiori aziende di tecnologia.
"Siamo qui per fare il mondo nuovamente grande" - asserisce Macron, neo presidente francese, in risposta alla decisione di Trump. E se, parafrasando Purassanta, saremo capaci di risolvere l'equazione delle città, ossia se torneremo a rendere ancora grandi e sostenibili le nostre metropoli, allora e solo allora, ritorneremo a fare grande il nostro pianeta.
La gestione del dato, quindi, è la soluzione alla difficile equazione, che vede l'informatica al servizio della sostenibilità.
A supporto del CEO Microsoft interviene poi Giuseppe Magro, presidente nazionale IAIA Italia e CEO di Qcumber. La sostenibilità - dichiara - è il centro di ogni cosa. Se si vuol'essere sostenibili, si deve essere innovativi. Bisogna dunque sperimentare. Sbagliare. Cadere per poi imparare. Ecco dunque il cuore, l'anima di Qcumber: una piattaforma a cui è stato dato un corpo e un ambiente in cui muoversi, una soluzione innovativa, 4.0, capace di accompagnare lo sviluppo dell'industria verso una piena sostenibilità ambientale.
Preziosa testimonianza è stata quella di David Carruthers, direttore tecnico CERC di Cambridge, che ha riportato l'esperienza diretta di Glasgow con Qcumber City, inerente alla riduzione dei rischi ambientali e sanitari. Grazie all'informatica - dichiara David - ridurremo i rischi ambientali, portando la città, entro il 2034, ad essere una "green town".
Insomma, una importante testimonianza che sincera quanto il cambiamento non è solo una questione di gusti né di un futuro a noi prossimo, ma sta già avvenendo. Il cambiamento siamo noi. Adesso.
Massimo Chisari
07 giugno 2017