Musica, emozione e solidarietà: la Fanfara dei Bersaglieri “Luciano Manara” porta un concerto all’Istituto dei Tumori
Le note della storica formazione milanese hanno risuonato tra corridoi e Aula Magna, regalando un’ora di leggerezza a pazienti, familiari e personale sanitario. Alla presidenza dell’ente consegnato un gagliardetto commemorativo
 
 La musica come abbraccio, in un pomeriggio qualunque che diventa speciale. Mercoledì 22 ottobre, all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, la Fanfara dei Bersaglieri “Luciano Manara” ha tenuto un’esibizione che ha attraversato corridoi e Aula Magna, richiamando attorno a sé pazienti, familiari, medici, infermieri e operatori. Una parentesi di calore umano e di energia positiva che ha trasformato l’ordinario in occasione di comunità. L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la presidenza dell’Istituto e la sezione milanese dell’Associazione Nazionale Bersaglieri “Luciano Manara”, con un obiettivo semplice e potente: portare musica, vicinanza e un segno concreto di solidarietà a chi affronta ogni giorno la malattia.
 
 Un concerto tra i corridoi dell’ospedale
Il programma ha alternato le travolgenti melodie bersaglieresche ai brani più popolari del repertorio bandistico. Il suono degli ottoni e il passo leggero dei musicisti hanno creato una scia contagiosa: in molti si sono fermati, qualcuno ha seguito l’ensemble fino all’Aula Magna, altri hanno ascoltato affacciandosi dalle porte delle degenze. L’aria si è fatta più leggera, i volti più distesi. Al termine, la Fanfara ha consegnato alla Presidenza un gagliardetto commemorativo, piccolo rito che suggella l’incontro tra mondi diversi: quello della cura e quello della tradizione musicale, tenuti insieme dal desiderio di alleviare, anche solo per un momento, la fatica del percorso clinico.
 
 La voce dell’Istituto nazionale dei tumori
Il ringraziamento è arrivato con parole semplici e dirette dall’Ufficio Comunicazione: «Un gesto di grande sensibilità che ha portato allegria e un prezioso senso di vicinanza a tutto il personale e ai pazienti», ha dichiarato Ivan Pozzato, responsabile della comunicazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori. «Un’esperienza che speriamo possa diventare una tradizione da ripetere nel tempo». La risposta dell’Istituto restituisce il significato profondo della giornata: un concerto non è soltanto intrattenimento, ma un modo per stare accanto a chi cura e a chi viene curato, per ricordare che la qualità della vita passa anche da emozioni condivise.
 
 L’impegno dei Bersaglieri “Luciano Manara”
Dal palco all’incontro. La presidenza della sezione “Luciano Manara” ha espresso la volontà di rinnovare la collaborazione con l’Istituto, riconoscendo il valore umano e sociale dell’iniziativa. La Fanfara, storica formazione cittadina, ha messo a disposizione tempo, competenza e la propria inconfondibile identità musicale, confermando che la tradizione può essere un ponte civico capace di parlare a tutti: a chi è in cura, a chi assiste, a chi lavora ogni giorno nelle corsie per garantire servizi e terapie.
 
 Un ponte di musica e comunità
La partecipazione spontanea di pazienti e famiglie è stata la prova più chiara dell’efficacia di questo gesto. In una struttura dove la routine sanitaria detta i tempi, l’irruzione del suono ha creato un ritmo diverso, un rito collettivo di ascolto e di condivisione. La musica, qui, non è ornamento: diventa linguaggio comune, veicolo di speranza e complicità, balsamo che non sostituisce la cura ma la affianca, offrendo conforto e un sorriso. L’auspicio, condiviso, è che questa esperienza diventi una tappa ricorrente, capace di sedimentare una piccola tradizione civica nell’agenda dell’Istituto.
Un ringraziamento che diventa invito
Dalla consegna del gagliardetto al dialogo con i presenti, la giornata si è chiusa con un sentimento diffuso di gratitudine. È un grazie che non si ferma alla cortesia: è il riconoscimento del lavoro silenzioso che ogni giorno tiene in piedi una grande comunità di cura. Ed è anche un invito rivolto ad altre realtà culturali e associative del territorio perché, nel rispetto delle regole e degli spazi sanitari, possano contribuire a costruire nuove occasioni di socialità e bellezza nei luoghi della salute.
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