Peschiera Borromeo celebra il circo: inaugurato il Memorial NandOrfei 2025 e la mostra “Circodipinto”
Un grande omaggio all’arte circense e alla famiglia Orfei. Il sindaco Coden: «Il circo è poesia, è fantasia, è vita»

Gioia Orfei

Le opere della Mostra

Il sindaco Coden con Paride Orfei
Peschiera Borromeo, 4 ottobre 2025.
«Il circo è poesia, è fantasia, è vita». Con questa frase di Nando Orfei, il sindaco di Peschiera Borromeo Andrea Coden ha aperto ufficialmente la presentazione del Memorial NandOrfei 2025, accogliendo un pubblico numeroso e visibilmente emozionato all’Auditorium della Galleria Borromea. Un momento solenne e vibrante che ha dato inizio al percorso di avvicinamento all’atteso festival dedicato ai giovani artisti del circo contemporaneo, in programma fino al 12 ottobre.
Il discorso del sindacodi Peschiera Borromeo Andrea Coden
Coden ha voluto celebrare il valore culturale e umano del circo, rendendo omaggio a Nando Orfei, la cui storia è profondamente intrecciata con quella della città:
«Signore e signori, bambini di ogni età, amanti dello stupore e cercatori di meraviglie… oggi siamo qui per celebrare non solo uno spettacolo, ma un’arte. Un’arte che da secoli attraversa le generazioni, i confini, le lingue, le culture. Un’arte fatta di sogni sospesi in aria, di mani callose e sorrisi dipinti, di cuori che battono forte dietro il sipario e sopra il filo. Oggi celebriamo il circo».
«Il circo è un tempio di creatività. Dove altri vedono solo una pista rotonda, l’artista circense vede un universo. Con un nastro, una corda, un trapezio, costruisce storie senza parole, emozioni che parlano direttamente al cuore. Qui ogni movimento è arte, ogni numero è poesia. E non c’è bisogno di traduzioni».
«È nel circo che la bellezza assume forme inaspettate: la grazia di un'acrobata, la precisione di un giocoliere, l’energia di un clown, il silenzio teso prima del salto nel vuoto. È una bellezza che si costruisce con il sudore, con la ripetizione ostinata, con la caduta e con il rialzarsi. Perché dietro ogni gesto perfetto c’è determinazione, disciplina e forza».
«E poi c’è la passione. Una passione che nasce presto, che è eredità di famiglia, della famiglia Orfei che fa onore alla nostra città, perché l'ha scelta come casa. Una passione che ha radici profonde e che ha richiesto nel passato tanti sacrifici, rinunce, notti al freddo e viaggi infiniti».
«Il circo però regala qualcosa di raro e prezioso: la possibilità di sognare. Il circo è la casa degli audaci. Degli artisti. Dei visionari. Nando Orfei, che ha scritto pagine indimenticabili della storia circense italiana, diceva: “Il circo è poesia, è fantasia, è vita.” E aveva ragione. Perché il circo ci ricorda, in ogni suo gesto, che la vita è qualcosa di più grande. Che siamo capaci di volare, anche solo per pochi secondi. Che possiamo credere nell’impossibile. E che la meraviglia non è una cosa da bambini — è un diritto di tutti».
«E allora teniamocelo stretto, il circo. Difendiamolo, proteggiamolo, raccontiamolo. Perché finché ci sarà un tendone che si apre, una luce che si accende, un clown che entra in scena, finché ci sarà una persona che, anche solo per un attimo, dimentica il peso del mondo guardando una figura sospesa nel vuoto... allora sì, il circo vivrà. E continuerà a farci sognare».
L’intervento dell’assessore Alessandro Amenta
Dopo il sindaco, è intervenuto l’assessore alla Partecipazione e Turismo, Alessandro Amenta, che ha ringraziato organizzatori, artisti e pubblico:
«Grazie per essere qui e condividere con noi questo momento davvero speciale. Buonasera a tutti. Vorrei ringraziare l’organizzazione del Memorial e la Galleria Borromea per aver reso possibile questa manifestazione. È un onore ospitare un evento che rappresenta così tanto per la nostra città e per il territorio».
Amenta ha voluto soffermarsi sul valore educativo e sociale del circo: «Questa realtà, radicata da anni nel nostro tessuto, è portatrice di valori autentici. Rappresenta la vicinanza e la connessione con la comunità, è un punto di riferimento per lo sport, l’arte e la formazione. Attraverso la scuola di circo, i nostri ragazzi imparano il senso del sacrificio, la costanza, la dedizione. Dietro ogni successo c’è tanto lavoro, tanta fatica e tanto cuore».
Poi, con tono appassionato, ha aggiunto: «Quando guardo un artista far girare in senso opposto due cerchi o mantenere l’equilibrio su una palla, penso ai principi matematici e fisici che si celano dietro a tanta precisione. È incredibile quanto riescano a migliorarsi ogni giorno. Ed è proprio questo il messaggio più bello del circo: imparare a diventare, giorno dopo giorno, una versione migliore di sé stessi».

L’apertura della mostra “Circodipinto”
La serata è proseguita con l’inaugurazione della mostra “Circodipinto – Le arti circensi nelle tele dei pittori”, curata da Gioia Orfei, con la partecipazione di Luciano Regoli, presidente di giuria, dell’ospite d’onore Silvio Sangiorgi e dell’accademico Luca Colferai dell’Ateneo Veneto.
Il progetto riunisce 25 pittori da tutta Italia e una delegazione proveniente da Rieti, formata da artisti della casa di riposo “Dei Giosogna”, che hanno donato le loro opere per condividere il messaggio del circo come metafora di vita.
Come ha raccontato Luca Colferai, «questa mostra ha un simbolo: il dipinto di Luciano Regoli, pittore figurativo tra i più importanti del panorama contemporaneo, che raffigura una funambola ottocentesca, Madame Saki, mentre Napoleone la osserva attraversare il mare su un filo. È un’immagine potente, che racchiude il senso stesso del coraggio e dell’equilibrio, valori centrali anche per il circo».
Colferai ha poi presentato l’artista Silvio Sangiorgi, milanese, pittore e scenografo, da sempre legato al mondo del teatro e del circo, che ha esposto un suo quadro realizzato appositamente per l’occasione.
L’intervento di Gioia Orfei
La curatrice Gioia Orfei ha spiegato così la nascita del progetto: «L’idea di dedicare all’interno del Memorial una sezione pittorica nasce dal desiderio di valorizzare i tanti artisti che dedicano la loro arte al mondo del circo. In passato abbiamo organizzato mostre simili a Roma, Napoli, Torino e Milano. Quest’anno siamo riusciti a riunire 37 pittori provenienti da tutta Italia: da Torino, Bologna, Padova, Modena, Milano, Peschiera, Napoli e persino dall’Isola d’Elba».
«È stata un’esperienza meravigliosa – ha aggiunto –. Tutti gli artisti hanno risposto con entusiasmo, anche solo attraverso telefonate o mail. Voglio ringraziarli tutti, di cuore, per aver creduto in questo progetto. Molti di loro saranno presenti anche il 12 ottobre, giorno conclusivo del Memorial, quando verranno premiati i tre vincitori del concorso “Circodipinto”.»
Le parole di Roberto Bianchin
Il direttore generale Roberto Bianchin ha voluto soffermarsi sull’essenza culturale del circo: «Apparteniamo a una specie strana di artisti. Crediamo che il circo non sia solo uno spettacolo, ma una forma d’arte completa, che unisce acrobazia, teatro, musica, danza e recitazione. È cultura, anche se popolare, e proprio per questo è vera, autentica, capace di emozionare. Per troppi anni il circo è stato relegato a spettacolo per bambini, ma la sua origine è ben più profonda: è nato come intrattenimento per adulti, eppure riesce a parlare a tutti, senza distinzioni».
«Per questo abbiamo voluto che il Memorial includesse eventi collaterali come convegni, presentazioni di libri e la mostra che inauguriamo oggi. Tutto ciò serve a ribadire un concetto: il circo non è solo divertimento, è una forma di cultura che unisce e fa riflettere».
Il ricordo di Paride Orfei
Il regista, Paride Orfei, figlio di Nando, ha ricordato con emozione le origini del Memorial: «È nato dal desiderio dei meno giovani, come potrei essere io adesso, di trasmettere la propria esperienza ai più giovani. Da qui l’idea di creare un festival internazionale dedicato alle scuole di circo. Una festa che unisce artisti e accademie da tutta Europa, che si incontrano e, in un certo senso, si sfidano nella pista del Piccolo Circo dei Sogni».
«Non avremmo potuto scegliere un luogo migliore per ospitare tutto questo – ha aggiunto –. Siamo a Peschiera Borromeo da vent’anni, e questa città è ormai casa nostra. Con l’Istituto Romeo abbiamo un legame speciale, e portare qui un evento così importante significa anche restituire qualcosa alla comunità che ci ha accolti».
La visione di Sneja Nedeva, direttrice artistica
La direttrice artistica Sneja Nedeva ha illustrato il tema del festival di quest’anno: «Come diceva Paride, la scelta è stata quella di invitare giovani artisti provenienti da diverse scuole circensi: private, statali e familiari. L’edizione 2025 è dedicata a tutti i numeri che “volano per aria”: trapezi, tessuti, cinghie, corde. In questo modo vogliamo rendere omaggio ai giovani e al loro coraggio, la vera essenza del circo».
Le parole di Anita Gambarutti
A chiudere la parte istituzionale è stata Anita Gambarutti, moglie di Nando Orfei, che ha riassunto in una frase la magia senza tempo di questa forma d’arte: «Il circo è uno spettacolo per bambini dai 0 ai 90 anni».
Il contributo della Galleria Borromea
Verdiana Scarpini, direttrice della Galleria Borromea, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’evento: «Siamo onorati di ospitare questa manifestazione. Crediamo fortemente che i luoghi fisici del centro commerciale possano e debbano trasformarsi anche in spazi con contenuti valoriali, capaci di accogliere, includere e generare cultura sociale. La collaborazione con istituzioni e associazioni locali è fondamentale per costruire un dialogo concreto e continuativo con il territorio».
Un evento di cultura e comunità
Il Memorial NandOrfei 2025 si conferma così un appuntamento unico, capace di fondere spettacolo, arte e solidarietà, mantenendo viva l’eredità di una famiglia che ha fatto la storia del circo italiano.
La mostra “Circodipinto” resterà aperta fino a sabato 11 ottobre, tutti i giorni dalle 9 alle 21, con ingresso libero. Tutti i dettagli e il programma completo sono disponibili sul sito ufficiale www.memorialnandorfei.it
Giulio Carnevale