"Dieci per dieci": Rai Movie celebra Alberto Lattuada

Dieci film in dieci giorni consecutivi all'inizio del mese di agosto: così Rai Movie celebra Alberto Lattuada proponendo nella fascia mattutina film tratti da opere letterarie.

Rai Movie dedica ad Alberto Lattuada  un omaggio articolato in ben dieci film, collocati in agosto nella fascia mattutina e proposti, con cadenza quotidiana, seguendone l’ordine cronologico di produzione – in modo da evidenziare lo sviluppo della carriera di Lattuada sui due binari che il regista stesso semplificava: film tratti da opere letterarie, che però possono ancora dare una lezione al pubblico che li vede oggi, e quello (…) di aderenza alla vita contemporanea, di ritratto di cose che io vedo.  

Scomparso il 3 luglio di dieci anni fa all’età di 91 anni, Lattuada ha avuto un ruolo centrale attraverso 45 anni di cinema italiano, evitando sempre la tentazione di allinearsi alle tendenze via via in voga nell’industria, ritenendosi anzitutto un servitore del pubblico.

Figlio di Felice Lattuada (compositore di musica operistica ma anche di numerose colonne sonore per il cinema), Alberto trova la vocazione giovanissimo dietro le quinte della Scala, si laurea in architettura e frequenta gli ambienti culturali lombardi, avvicinandosi al cinema come scenografo prima e come sceneggiatore poi. Trasferitosi a Roma dopo che il suo spirito ribelle gli ha procurato qualche noia col regime fascista, Lattuada esordisce alla regia con Giacomo l’idealista (1942, da un romanzo di Emilio De Marchi) scegliendo, negli anni del Neorealismo, la via opposta del cosiddetto calligrafismo. 

Al movimento neorealista, Lattuada apre con Il bandito (1946, dramma su un reduce della Seconda Guerra mondiale che tuttavia innesta sull’attenzione alla realtà - e le riprese con mezzi quasi di fortuna - il divismo esplosivo di Amedeo Nazzari e Anna Magnani) e,  qualche anno dopo, con Senza pietà (1948), centrato sull’amore fra un soldato afroamericano e una prostituta. In entrambi i film, però, l’accurata analisi ambientale tipica della poetica neorealista si combina con una meticolosa cura formale e un fatalismo melodrammatico che richiama semmai il realismo poetico francese. Paradossalmente, il contributo più vicino allo spirito del Neorealismo, Lattuada lo darà con Il mulino del Po 1949, dal romanzo di Riccardo Bacchelli), storia corale sullo sfondo delle lotte dei braccianti nell’agro padano di fine Ottocento.

Oltre a confezionare altri adattamenti letterari come Il delitto di Giovanni Episcopo (1947) e a strepitosi successi di cassetta come Anna (1951), con Silvana Mangano, Lattuada muove direttamente all’attacco del perbenismo borghese con la commedia La spiaggia, cui seguono le fini indagini psicologiche di giovani personaggi femminili in film come I dolci inganni (1960) e Lettere di una novizia (1960).
 
I film di Alberto Lattuada previsti in rassegna:

1 agosto – La freccia nel fianco (1945)
2 agosto – Il bandito (1946)
3 agosto – Il delitto di Giovanni Episcopo (1947)
4 agosto – Senza pietà (1948)
5 agosto – Il mulino del Po (1949)
6 agosto – Anna (1951)
7 agosto – La spiaggia (1954)
8 agosto – Scuola elementare (1954)
9 agosto – I dolci inganni (1960)
10 agosto – Lettere di una novizia (1960)
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